Ed ora leggete questo: http://www.carlosanti.info/archives/955
Applauso a Carlo Santi.
Meritevole, innanzitutto perché un autore difende la sua opera dal commento negativo. Non siamo succubi silenziosi di commenti e recensioni, nel senso che l'autore non dovrebbe recepire le critiche in modo passivo, come se fossero Legge (dei Recensorum).
Meritevole, innanzitutto perché un autore difende la sua opera dal commento negativo. Non siamo succubi silenziosi di commenti e recensioni, nel senso che l'autore non dovrebbe recepire le critiche in modo passivo, come se fossero Legge (dei Recensorum).
Soprattutto nel caso in cui subisce un falso.
Se focalizzate la parte finale dell'ultimo link, scoprite che questo "L. Vangone" altri non è che il sig. Germano Dalcielo.
Ed ora capisco. Il perché del suo commento al mio libro e non ad altri ("Ritorno a Città di Solitudine"); il perché elogia tanto, sempre sul sito di libreriauniversitaria, una certa opera in salsa down brawn.
Un tempo, conosciuto tramite ilmiolibro.it, avevamo rapporti cordiali, questo signore ed io. Tanto che gli feci leggere il manoscritto di "Storie da Città di Solitudine e dal Km 76".
Non altro.
Gli inviai il formato .pdf. e acquistai la sua opera omnia.
Gli inviai il formato .pdf. e acquistai la sua opera omnia.
Poi, per motivi che esulano da questo contesto, la cordialità si interruppe in modo piuttosto brusco. E tanti saluti.
Dopo mesi, lo ritrovo con questa illuminata recensione al mio libro, sotto pseudonimo "L. Vangone". Ma fino a questa mattina leggevo "L. Vangone", ignorando Germano Dalcielo.
Di strano mi sembrava solo che avesse riportato decine di recensioni. Tutte nella stessa data.
Ora, grazie alla segnalazione di Carlo Santi, ne svelo l'altra identità, con cui, in iperbole, elogia il suo stesso romanzo.
Su questo testo, per la persistenza di un vago senso di correttezza, non mi pronuncio.
Dopo mesi, lo ritrovo con questa illuminata recensione al mio libro, sotto pseudonimo "L. Vangone". Ma fino a questa mattina leggevo "L. Vangone", ignorando Germano Dalcielo.
Di strano mi sembrava solo che avesse riportato decine di recensioni. Tutte nella stessa data.
Ora, grazie alla segnalazione di Carlo Santi, ne svelo l'altra identità, con cui, in iperbole, elogia il suo stesso romanzo.
Su questo testo, per la persistenza di un vago senso di correttezza, non mi pronuncio.
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