Noto un malinconico ricorrere al "mi piace" come feticcio dell'agire.
Per quanto riguarda i libri, su Facebook come in altri siti, c'è l'incentivo a esprimere il "mi piace" all'opera di un autore.
Spero che chi frequenta la mia pagina sia abbastanza acuto da capire che me ne faccio una cippa lippa di questo invito, se si esaurisce in un atto di dovuta partecipazione, anzi, lo considero offensivo.
Sinceramente, non comprendo come altri autori, con un minimo dignità per la propria opera, possano accontentarsi.
Sinceramente, non comprendo come altri autori, con un minimo dignità per la propria opera, possano accontentarsi.
Se il libro non piace, non scrivere. Se ti piace, esprimi il tuo gradimento, ma poi compralo, o mettilo in lista per un prossimo acquisto.
"Mi piace" limitato a se stesso è l'apparenza veloce di una vetrina idiota. E' la ricerca dell'omologazione nel fetore del buonismo.
E' come la ricerca del gradimento ipo-neuronico, purché ci sia, purché gonfi di apparenza una pagina in realtà vuota di partecipazione.
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