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Visualizzazione dei post da novembre, 2012

Opera Aracnoide 27 No. 2- Aracnida (video)

Thanks to "Piano Sonata", Op. 27 No. 2, Ludwig Van Beethoven.  Album mixed di Giovanni Sicuranza:  http://soundcloud.com/sicuranza/sets/aracnida/ Giovanni Sicuranza (nato a Menaggio - deceduto qui e altrove, ogni giorno di più). Medico Legale, ha svolto il ruolo di Consulente della Procura di Bologna e di Brescia e del Tribunale del Lavoro di Bologna. Attualmente si occupa in prevalenza di Medicina Sociale (Previdenziale e Assistenziale). Nel dicembre 2006 è uscita la sua prima raccolta di racconti dal titolo "maschere" (Giraldi Editore, Bologna), scritta con lo pseudonimo di homo interrogans e con le prefazioni di Eraldo Baldini e Valerio Evangelisti. Nello stesso periodo il suo racconto "Previsioni" è stato pubblicato nell'antologia "Tropico d'asfalto ed altri racconti" (Edizioni EDUP).  Nell'estate 2007 è presente con un racconto, "Penombre", nell'antologia "Il delitto si tinge di verde&quo

Precox

" Il problema di Giovanni Sicuranza è la sterilità.  I suoi racconti sono eiaculazioni precoci, che non danno spazio ai preliminari, che non permettono di sentire dentro la trama, fragile su personaggi inesistenti.  Sicuranza è incapace di lunghe maratone esistenzialiste e ricorre alla sveltina di un racconto privo di spessore al fine di mascherare l'impotenza del narrare "  Oscar Livre Critique, opinionista

Il mio giorno della memoria

Il mio giorno della memoria Giovanni Sicuranza Nel giorno della memoria, mi capita di pisciarmi addosso. Non dimentico di farla, è che proprio non me ne accorgo.  Nel giorno della memoria, ogni giorno di ogni anno, la coscienza si distilla negli umori del campo di lavoro e diventa estranea all'agonia del corpo, al suo contrarsi e distendersi, al suo secernere ed espellere.  Il mio corpo è disfunzione, la mia mente è eterna, formalina dei ricordi.  Capita che mi tocco, unico momento in cui ho la consapevolezza di essermi bagnato.  Toccarmi mi fa sentire sopravvissuto, mi ricorda che ho superato quei momenti, perché ero un grande uomo. Insomma, nei mesi della soluzione terminale, al campo di lavoro ho cercato di esprimermi soprattutto tramite il mio arnese.  Mi commuovo spesso, nei giorni della memoria, io come gli altri residui della morte.  Nel giorno della memoria, piscio persino dagli occhi.  Barcollo alle commemorazioni televisive e, vedete, ho sempre que

Causalità professionale.

Causalità professionale Bernardino Ramazzini deve avere interrotto molte volte la scrittura del trattato “De Morbis Artificum Diatriba”, perché la sua opera è frutto di lunghe osservazioni sulle condizioni del lavoro. Di profonde riflessioni, da uomo di scienza libero, che conosce e apprende.  “Non esiste lavoro il quale, per le condizioni in cui si effettua, non possa essere causa di danno alla salute: ad ogni lavoro corrispondono stimmate morfologiche, lesioni anatomo-patologiche e turbe funzionali più o meno caratteristiche”. Questa frase è la sintesi del nesso di causa nella prospettiva della moderna Previdenza. Tutto ricomincia oggi.  La malattia professionale è qualsiasi alterazione peggiorativa dello stato psico-fisico preesistente, causata dall’azione, diluita nel tempo, di un agente eziologico presente in ambiente professionale. L’agente eziologico non solo può fare parte dell’ambiente professionale, ma anche coincidere con lo stesso, configurando situazio

Il ritmo della fine

Il ritmo della fine Giovanni   Sicuranza L'uomo che si volta verso la morte è l'adagio del vento che si spegne nella palude.  Lento, fragile, ma presente.  La donna che si sposta di lato è il coro della tempesta che si innalza nella campagna.  Bella, intensa. Mortale. Anche se l'uomo e la donna potrebbero riempire le pagine di un romanzo, null'altro occorre aggiungere. C'è solo questa pistola, nera, che attende lui, che è mano di lei. E dentro la pistola, ci sono storie di soldi, così esplosive da cambiare i destini dei due amanti. Così comuni da interessare migliaia di lettori.  Ma non adesso.  Adesso ascoltiamo il ritmo della fine.

Lungo il vento della narrativa e della musica

Forse.

AAA.  Cercasi target di lettori per i miei deliri e target editoriale per pubblicazione e distribuzione (nemmeno agli addetti del self-publishing sembro "appetibile") AAA.  Cercasi target di altri scrittori per la maggiore parte dei  cinquemilasettecento "lettori"  della pagina facebook  "I romanzi di Giovanni Sicuranza".

Frammenti di lettori

Frammenti di lettori Giovanni Sicuranza Regalo "Polvere di Silenzi" ad un collega, quello che chiamano Occhio Raso. Gli altri della Medicina del Lavoro, intendo, mica io. Però è vero, ha le iridi all'altezza del suolo, rasoterra, incapaci di un'escursione sui nostri volti.  E' un soprannome che ferisce,  così ho sempre pensato.  Per questo, ora, lo evidenzio.  Veloci, tra un treno e un panino allo Snack Bar, oggi ritrovo "Polvere di Silenzi" con Occhio Raso.  "Ah, vedi, il tuo libro, ecco", la sua voce, un pozzo di ottave più profondo del solito, "L'ho abbandonato alla quarta pagina, sai, non è un romanzo di facile lettura", spinto da un sospiro, lo sguardo si è disperso tra le nuvole, "Non hai mai scritto qualcosa di più semplice?" Regalalo a chi potrebbe piacere, propongo.  Lo sguardo di lui non scende. Forse non scenderà più, mi sgomento addosso, la consapevolezza della mia mediocrità

Polvere di Silenzi - colonna sonora completa

Colonna sonora ispirata al romanzo "Polvere di Silenzi" di Giovanni Sicuranza "Polvere di Silenzi", original soundtrack  (download gratuito:  http://soundcloud.com/sicuranza/sets/polvere-di-silenzi/ ) "Polvere di Silenzi" romanzo di Giovanni Sicuranza (settembre 2012) La purezza della narrativa, ecco il desiderio dei Recensorum.  Lo scrittore esordiente, quello emergente, ecco il loro problema.  C'è questo scrittorucolo, che osa proclamare la validità delle proprie opere.  I Recensorum lo condannano all'esilio nella sua antologia di racconti.  Nelle sue storie d'amore. Nelle sue storie di morte.  Solo che qualcosa sfuggirà al controllo di tutti.  Anche del lettore. "Polvere di Silenzi" è attuale e già morto. Commovente e tagliente.  "Polvere di Silenzi" non è un bel romanzo, ve lo assicuro.  E' tra le peggiori paludi in cui potreste cadere. Edizione Youcanprint

Per sempre

Per sempre Giovanni Sicuranza La mia mano è un soprano  sul tuo seno di note spezzate Danzano labbra su labbra questo adagio di vite lontane Fino al grembo tuo  gravido   del gas inerte della morte

Preziosità

Preziosità Giovanni Sicuranza Lo esuma dalla sabbia. Piano. E' il rantolo della loro memoria.  Un dente d'oro, oro senza polpa, perché ogni residuo organico è stato gettato nel mare.  Poi si alza da terra, piano, verticalità incerta sull'orizzonte d'acqua.  E' il Mare Grasso, lo chiamano.  Lo sanno tutti, anche oltre i confini del Paese.  Sanno anche che bisogna tacere, per gli equilibri delicati di questa terra, perché il nuovo potere offre risorse primarie al mondo, scippandole ai nemici della Patria. Non è furto, è riappropriarsi delle ricchezze fagocitate da egoisti sub-umani.  Risorse primarie, ripete lui, le sopracciglia come zampe di ragno, nere e folte, che si uniscono nel corrugare della fronte. Con lo stivale colpisce un frammento di cranio, un calcio esperto, rodato in mesi di morte, la parabola dell'osso che tenta di innalzarsi al cielo, ma crolla nell'acqua in uno "spalsh" vischioso.  Lo chiamano Mare Grasso,

Hitler e Facebook (video riproposto)

Cuori dissociati

Cuori dissociati Giovanni Sicuranza Il nostro cuore cresce arido.  Lasciate perdere le cause, ne discutono già tutti, in televisione, nei blog, nelle canzoni, al bar no, forse no, al bar c'è da placare l'arsura della gola. Invece nessuno avrebbe immaginato la conseguenza. Questo battere del cuore in ritardo sul vivere frenetico che ci suda addosso. La Repubblica si fonda sul lavoro, non sul cuore.  E la cronaca nera, rinnovata come mantra, ci educa all'indifferenza, mica al cuore.   Già, mi sto perdendo. Invece la folla aumenta, si ritrova su di voi, ed io voglio che sappiate perché  prenderà le vostre case, le vostre famiglie.  E il vostro tempo.   Il ritmo del nostro cuore è stato sorpassato dalla velocità del vivere, così, quando siamo deceduti, ha continuato a battere, ignorando ogni sepoltura.  Il suo pulsare ha ancora decenni da recuperare sulla nostra carne putrefatta. Con i ventricoli ancora ritmici, con gli atri ancora gonfi di sangue fresco, pot

Comprare, buttare, comprare

http://www.youtube.com/watch?v=KjI9tm9koUQ&feature=relmfu http://www.youtube.com/watch?v=ZAs0vURiuDw&feature=relmfu http://www.youtube.com/watch?v=X_PELhTritE&feature=relmfu

Amanti

Amanti Giovanni Sicuranza Mentre queste parole si dissipano nella lettura, c'è una donna, di cui nulla sappiamo, di cui nulla verrà a turbare il nostro fine settimana, che, finalmente, conosce il suo compagno. Lo incontra dopo mesi erosi da un legame sempre più intenso.  Questa donna se ne sta nel sudore di un letto d'ospedale, ben lontano da noi, e proprio ora allunga una mano verso il profilo di lui.  Il nostro quotidiano non ci permette di sentire la sua voce, "Insieme, finché morte non ci separi", non abbiamo voglia di accorgerci di quanto luccica questa frase, blu cobalto nel rosso dell'imbrunire, dove le parole sono lacrime. Le sue dita vorrebbero sfiorare i profili dell'unico sposo, ma sono respinte dalla teca in cui è stato protetto. Allora la donna cede la vista al buio e immagina di prenderlo, finalmente, di intuire nell'angoscia come può essere così unico e perduto allo stesso tempo. Si è appena svegliata dall'anestesia

Biancamorte

Biancamorte Giovanni Sicuranza Ho perso prima il destro e, 'fanculo, mi sono detto, ce la faccio lo stesso.  Al secondo attacco, è partito il sinistro e, merda, ho ansimato, è come quando sono esplose le pareti della diga e tutta l'acqua ha ucciso il mio paese. Così mi sono fermato, mica subito, però, questione di cinetica. Le ginocchia si sono aperte nell'attrito con l'asfalto. Insomma, quando si dice "correre come una lepre" non si pensa alle brusche cadute.  Adesso hanno polverizzato il mio braccio, quello destro, e poi l'altro e non dire alla sinistra cosa fa la destra, ma qui le spalle lo sanno.  Le mie spalle urlano una all'altra. Sanguinano dolore.  Le mie spalle vomitano sangue.  Solo che non si scrive così, pensano i lettori da best-seller, mentre leggono la mia mutilazione, non si usa l'intercalare anagrammatico del pensiero, arricciano labbra e sinapsi i puristi della narrativa.  E continuano a strappare pagine, anc

Racconta con il violino.

Oggi ricevo una mail, qui edita in versione "stralci".  "Gentile autore, la informiamo che il suo racconto è stato selezionato per la pubblicazione nell'antologia “Un racconto per il violino” ... L'uscita è prevista per il 20 dicembre, in allegato troverà il contratto che può inviarci firmato e scannerizzato in allegato a questa email ...  Rinnovandole i complimenti attendiamo un suo riscontro. Grazie Daniele Dell'Orco Daniele Renzi" http://www.ilviolinoedizioni.it/ http://www.ilviolinoedizioni.it/web/distribuzioni/ Il punto è che non hanno mica sbagliato destinatario.  L'evidenza è che hanno selezionato alcuni racconti tra quelli inviati. Che, persino, uno di questi è mio. Quale?  A voi la scelta: acquistate l'antologia, rimanete nell'ignoranza. In entrambe le ipotesi, il mio e il vostro mondo continueranno a girare alle stesse velocità.  Oppure no.

Ultimo

" Darò fertile morte  ai livori della vita " [da "Ultime" di G. Ungaretti]

Pier Paolo Pasolini: che senso ha scrivere?

Aracnida

Da soundcloud.com: Da Youtube:

Per ingannare l'attesa

Per ingannare l’attesa Giovanni Sicuranza - Non ci sono più! Nemmeno io, sto per rispondergli, disperso tra gli appunti di Patologia Medica. Solo che alzo lo sguardo dal quaderno, lungo la penombra serale della nostra stanza, e lo vedo. Armando sembra sul punto di avere un infarto, un altro infarto, dopo quello che gli ha dato una spinta verso la morte pochi mesi fa, nel giorno del suo ventunesimo compleanno.  Auguri sentiti da tuo padre, Armando, il tuo sconosciuto paparino deceduto a trentadue anni per un difetto ereditario del cuore. Ora Armando si è ripreso dall’intervento chirurgico d'urgenza, ma ricordo il colore sudario della sua pelle, gli occhi come soli neri pronti all'assalto nell'iperspazio del vuoto, mentre i suoi passi rantolavano verso me, in questa stessa stanza che dividiamo in affitto, chiedendomi “aria”. Allora stavamo preparando Patologia Medica, un esame bastardo diretto dalla fanatica regia del professore Asperide, adesso stiamo rico

Perché siamo.

Perché siamo. Perché accade.

I vostri corpi

Un incipit, presumo.

Ho adottato un'Alfa-Feto Proteina.  Nonostante questo, la vedrò crescere.

Nuovo romanzo di Giovanni Sicuranza!

Nuovo romanzo di Giovanni Sicuranza! Qual'è il confine tra pensare a una strage e concretizzare una strage? Avete mai desiderato la fissazione nucleare di quei fissati dei vostri amici, dei vostri colleghi, l'atomizzazione di quei buchi neri di moglie e marito? Vi siete mai chiesti come farlo e come reagire dopo? Scoprite come potreste stenderli nel nuovo, unico, strabiliante romanzo di Giovanni Sicuranza " Io la faccio fuori dal vaso ", Incontinenti Editori.  Così stupefacente da andare a ruba ad ogni rave party. " Io la faccio fuori dal vaso " è stato recensito positivamente dalla Sig.ra Flora ed è già best-seller presso i Pampers della Crusca.  Non esitate a leggere l'ultima novità di Giovanni Sicuranza e, ricordate, se non fosse l'ultima, nemmeno sarebbe una novità.  " Io la faccio fuori dal vaso " è disponibile in rotoli di soffice cellulosa, versione convenienza e versione maxi-famiglia.  E non mancate al

Niente di nuovo

Niente di nuovo Giovanni Sicuranza - Hai ucciso il nostro matrimonio.  Mio marito si ferma tutto il giorno, ma, ogni volta, mi porta solo queste parole  all'aroma di putrescina, non diverso dall'alitosi con cui ha ammorbato la nostra vita.  Del resto, le novità non sono il benvenuto nelle carceri mentali di mio marito.  Mamma me lo aveva detto. Aveva pianto, non di commozione, ma perché, sotto l'abito da sposa, già mi vedeva in catene. Così è stato, santa mamma.  Minestra costante, puntale alle 20.10, al ritorno dal lavoro. Se troppo scotta, un calcio nello stomaco per la moglie-serva, se troppo al dente, una mitragliata di pugni ai lombi, proprio dove si celano i reni, nemmeno ad avere la vista a raggi X. Comunque, rene di destra o di sinistra, era lo stesso; la punizione  per non essere stata una brava cuoca aveva la par condicio. Destra o sinistra che fosse, dopo pisciavo sangue. Nel nostro matrimonio tutto era metodico.   Ecco perché non mi st

Ancora sulla fotografia post-mortem

Argomento già trattato in precedenza (vd.)  e nel romanzo "Ritorno a Città di Solitudine": Non per tutti .

Non ti piacerà

Non ti piacerà Giovanni Sicuranza - Non ti piacerà. Lei chiude gli occhi, li riapre, poi lascia la parola al brivido che le morde lo stomaco.  Tu fallo lo stesso, dice.  Piove da novantasei notti e il fiume è già un ricordo. Lo chiamiamo mare, ora.  Mare della Nostra Esondazione.  Le previsioni dicono che entro la fine dell'anno seguirà l'Oceano.  E noi, finché ci saremo, lo chiameremo Oceano della Nostra Estinzione.  Dopo, le previsioni, si fermano.  Per sempre.  Così la donna si volta verso il suo sposo, parla con occhi lucidi, e attende che lo faccia.  Del resto, sussurra, succede ovunque. Morire è un obbligo, il come è creatività. Tesoro, e qui le sue parole sono come seta, la scelta è l'arte del nostro amore.  Lui si morde le labbra e con loro ferisce la speranza. Proprio questo si legge su internet, andiamocene con onore; ripudiamo ogni segno d'acqua, prima che l'acqua ci molecolerizzi nella sua memoria.  Così, mentre le