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Visualizzazione dei post da marzo, 2019

Times

Times - Giovanni Sicuranza I piatti urlano nella lavatrice come ossa di epidemia.  Non ci sono più coltelli puliti per tagliarsi le vene.  Io, riposo, issato sui miei lunghi respiri.  Non avere paura.  Non è nulla. Non è attesa.  Fingono insieme gli orologi del mondo. 

archetipi di sasso

C'era una volta, davanti a un bel cimitero, un polmone nero, nero che nessuno voleva.  Appena varcate le inferriate di pane d'altamura, di sale caprino, c'era un fegato bianco, silenzioso, grasso, che che alle lapidi e alla luna pareva di sasso.  Forse un uomo li avevi vissuti, questo polmone e questo fegato, e oggi, se mai è stato, è concime per il mio bruno prato. *   * archetipi sparsi di John Grimm​Anza - 1812

Epifania

Epifania – da “La neve defunta”, romanzo di Giovanni Sicuranza I funerali si fanno sempre più fitti. Un tempo vivevo in città e il traffico sulla tangenziale all’ora di punta aveva la stessa densità di queste casse da morto. Già, hai ragione; c h e ne so ormai della mia città; me ne sto qui, lontano, nella cascina di montagna, da giorni, aspetta, da mesi, credo. Qui c’era mio nonno, sì, nonno Oreste, e lo hanno gettato nella terra di confine con i suoi sette fratelli, poi non si è più visto nessuno e allora mi sono detto, cazzo Oreste Giunior, la gente crolla a terra e rimane a gonfiare i giardini, è diventata la discarica della metropoli, senza nemmeno la dignità di una spazzatura differenziata. Cascano tutti come credono di vivere, con borse, valigie, buste della spesa e vestiti e scarpe da festa, da lavoro; uh, ho visto anche zaini di scuola, non sai quanti; allora, ecco, mi sono detto, perché devo stare a guardarmi intorno, questo mi sono detto, aspetto uno