Mirabilia
Giovanni Sicuranza
Nostra Signora della Fossa, è proprio lì che ti capita di vederla.
Freni il passo e, in sincronia, il diaframma, tua figlia che ti finisce addosso e inizia l'inno del pianto.
Tranquilla, le dici con la mano, una frase di dita che le circumnavigano le fragilità temporali, parietali, che scendono fino ad assorbire le lacrime.
Del resto, più di così non potresti fare, la voce ancora contratta nello stupore.
Nostra Signora della Fossa, appesa e ignorata in un parco dei divertimenti.
La gente, vittima e carnefice, discendente degli inquisitori, detentrice della superstizione, le passa sotto la corona di legna, ne attraversa l'odore di morte antica, e nemmeno sembra saperlo.
Nostra Signora della Fossa giace impiccata in un parco dei divertimenti, dove la gente paga quasi 40 euro per alienarsi, blasfemi senza senso della reliquia per quel cadavere arrostito e poi avvolto nel sudario.
La gente è "Andiamo al Bruco-Mela", "No, prima alle Cascate dei Pirati", la gente è "Solo un quarto d'ora, però".
La gente non è i bambini.
Non è tua figlia, che ha smesso di piangere e guarda te, che in silenzio osservi il feticcio, che in silenzio si muove al vento.
Non grazie al vento.
La gente non è i bambini. I bambini intuiscono il passato, prima che l'erosione della crescita ne cancelli il seme.
Allora decidi.
Aspettami qui, sussurri appena a tua figlia, smarrendola tra la folla, e lo fai.
La porti con te. Nella tua stanza d'albergo.
Il giorno dopo apprenderai dal telegiornale che al parco dei divertimenti è stato trafugato un manichino. Lo chiameranno proprio "manichino", questi eretici, e qualcuno si chiederà come sia stato possibile toglierlo dal palco del rogo, portarselo a braccetto fino all'uscita e caricarlo in macchina, e un bambino osserverà che tanto lo fanno tutti. Vero, sei stato un inserviente che ha smontato la rappresentazione della donna bruciata, un visitatore che ha portato sottobraccio un trofeo, forse solo più strambo dei numerosi mega-peluche vinti alla lotteria del "50 euro e porti casa un buffo amico".
Ma la notizia principale arriverà mentre maledici la cecità degli stranieri. La bambina, diranno, è stata trovata in un cassonetto, anni tre e tanta paura. Questa bambina, continueranno nello stesso tono della notizia precedente, non si sa ancora chi sia, ripete solo "la strega è tornata". E intanto la vedrai, tua figlia, occhi neri, verdi fino a ieri, occhi bui, in un primo piano con numero della Questura in sovrimpressione.
Forse lo comporrai, dopo, quando Nostra Signora della Fossa avrà finito di farsi la doccia, quando avrà ripreso un po' dei frustoli cadaverici che ha lasciato nel letto. Dopo che ti avrà spiegato come si impossesserà del corpicino di tua figlia.
Allora, insieme, tornerete a Lavrange.
E il paese avrà di nuovo la Sua Signora. La Nera Patrona della vita.
[racconto ispirato al romanzo "Polvere di Silenzi" e spirato in se stesso]
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