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Ipocrisia del nulla (dalla pagina facebook "I romanzi di Giovanni Sicuranza")




Vi svelo un segreto, tutti i migliori sono matti, eccetto Giovanni Sicuranza. 
Lui è matto e basta. In effetti, non tutti i matti sono i migliori.
Oh, insomma, devo aggiungere altro?
Lui sarà matto, ma qui ci sono troppe tapparelle che oscurano le menti. 
D'accordo, aspettate, mi siedo. 
Uhm, chi ha messo una gomma usata sotto il tavolo? Però, viene via facile, ah, gocciola rosso. 
Ah-ah, chi ha dimenticato sotto il tavolo un pezzo di intestino?
Comunque, uh, buono, ecco, vi spiegavo, questo Giovanni Sicuranza ha fatto una serie di cazzate, che nemmeno a una catena di montaggio riuscirebbe tanto bene. Di sicuro non in questa fase crisaiola.
Fino a pochi giorni addietro, ha creduto di essere un valido scrittore. Oggi sta facendo i conti con se stesso. 
Purtroppo "Polvere di Silenzi", in edizione rinnovata, uscirà ugualmente a breve, ma, anche da questo romanzo, infine, ha compreso di valere una cicca. O un pezzetto di intestino. A proposito, sì, proprio buono, al sangue, come piace a me. 
"Polvere di Silenzi" è pressoché ignorato e lo stesso è successo al suo libro precedente, "Ritorno a Città di Solitudine". Il dato più significativo è che alcune persone hanno avuto questi libri in omaggio e solo una piccola percentuale li ha commentati. La maggioranza? Puff, svanita!
Eh, lo dicevo, io, al Sicuranza. 
Che la gente legge poco, e lo spesso che legge è di spesso-re, come dimostrano i best-seller in libreria. 
So che siete accaniti lettori, per cui, converrete, difficile trovare banalità del tipo sicuranzoide. 
Gli avevo detto anche, al Sicuranza, di smettere di fare credere di essere un medico, un medico legale, addirittura, altrimenti la gente si sarebbe iscritta in massa alla sua pagina. 
Insomma, ho aggiunto, e allora masticavo un pezzo del suo pollice sinistro, l'italiota medio è curioso, opportunista. 
L'imbecille ha alzato le spalle, poi ha fatto no con la testa, così deciso, così forte, che a momenti il vortice mi sollevava all'altezza del tavolo. 
Ed eccovi qui. 
A vegetare nella pagina.
A fare ammuffire la pagina. 
Per morbosa curiosità (un medico legale scrittore), per opportunismo (un medico legale potrebbe essere utile). 
Aspettate, non sorridete, gli italioti siete voi, mica io. Io sono il personaggio di un cartoon. 

Ecco, grazie, un sorso di vinello lo prendo volentieri, ma bianco, giusto per diluire la densità del sangue instestinale, grazie.
C'è chi non ha mai commentato, nemmeno messo un "mi piace", e si è presentato giusto per chiedere una copia di "Polvere di Silenzi". Solo perché l'autore la offriva a gratis, in promozione. 
Non ottenuto il risultato, puff, sparito.
Ah, e che dire di coloro che sono svaniti, dopo essere stati "accolti" nella pagina, promettendo di collaborare, di recensire opere, che il solito imbecille ha spedito e che mai, mai sono state considerate?
E di quelli che si sono iscritti perché così conviene, anche se sanno che la narrativa dell'imbecille recidivo vale nulla, solo perché, magari, al sicuranza (si sente che lo pronuncio con la esse minuscola?) fa' piacere che io ci sia, perché non sta bene che io mi allontani dalla pagina; in fondo, vi siete detti, siamo amici-conoscenti-serpenti. 
Beh, onore a un paio di amici-conoscenti, che lo hanno fatto, ecco cosa vi dico, che così il sicuranza avrebbe dovuto comprendere quanto poco è interessante la pagina. 
Già, ma il sicuranza è matto. 
Va bene, sermone finito e spuntino finito; peccato non riuscire a trovare altri brandelli di molti di voi, tra gli iscritti. 
Sarà mica perché, alla fine, siete ipocrisia del nulla?

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