Alla fermata e poi nel tragitto dei bus, della metro; nelle umide attese di una stazione, degli aeroporti; poi lungo le onde di navi, battelli, sommergibili.
Insomma, mi spunta tra le sinapsi questa piccola presunzione: molti miei racconti sarebbero adatti per trascorrere serenamente nei vostri trasporti, internazionali, persino; d'accordo, serenamente forse no, ma perché non proporli in giro e a gestori di scali vari?
Avete proposte, idee, risposte?
Alcuni miei personaggi non gradiscono viaggiare, già troppo nauseati dalle loro deliranti ambientazioni, ma, alla fine, ne sono certo, andranno dove vorrete.
Buon vagabondare.
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