In un sistema di profitto, al libro edito e distribuito soprattutto perché si presume che venda, alla libreria che espone proprio quel libro che si presume che venda, il lettore diventa "forte", e tale è declamato, sulla quantità dei libri letti in un anno.
La qualità è parametro di scarsa rilevanza.
Così scrive Sebastiano Vassalli sul "Corriere della Sera" di oggi (sezione "Cultura", pag. 37): "... Il best seller ... esiste grazie ai non-lettori, che devono essere acchiappati nei supermercati o negli autogrill e che, contrariamente a quanto si sente ripetere, poi continuano a non leggere. Per inseguire i non-lettori abbiamo perso i 25 lettori 'forti' di manzoniana memoria, che non amano i best-seller e non seguono il gratta-e-vinci dell'editoria basata sui best seller, e non abbiamo costruito niente di nuovo".
Interessante anche questo intervento di Cristiano Abbadessa su Autodafé Edizioni:
Ringrazio chi sta condividendo il mio blog oltre i confini dello stesso e vi auguro un buon racconto domenicale, uno solo; di qualità.
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