Fine di un rapporto - Giovanni Sicuranza
Mi basta scoprirla, lei che perde l'equilibrio, rapida, tra due sospiri di palpebra, e capisco che è spacciata. Che tra me e lei nulla, niente, mai più sarà come prima.
L'altezza da cui precipita, mio Dio, è un abisso di ordinate, rapido, senza fine. Se lei ed io fossimo in un sistema bidimensionale, l'asse cartesiano sarebbe una y tendente ad infinito e quello delle x troppo breve per contenere tutto lo sfacelo all'impatto; invece siamo qui, nella multidimensione della cucina, siamo io e non più lei, e quando crolla sul pavimento, tutto, di lei, del suo dentro, diventa schizzi di memoria. Liquido denso ovunque, sulla sedia, sulle pareti, tra le mani, un massacro delle sue interiora; della mia vecchia tazza di latte.
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