Reading Carlotta - Giovanni Sicuranza
"Ora so quanto sei importante".
"Basta, ho un'altra".
Tin tin, sul display compaiono altri messaggi.
Carlotta si dice che è meglio non leggerli, se lo impone con un ringhio mentale, e intanto la sua mano si allunga sul tavolo.
Da quando ha attivato l'Opzione Unica, riceve una media di cinquanta SMS ora passa ora.
Singhiozzi di vite.
Singhiozzi di vite.
Ignorali.
No, leggi!, si rimprovera con la voce di mamma.
Mamma che ha sempre saputo come proteggerla dalle insidie del marcio mondo. Mamma che tutto sa e tutto crea e tutto distrugge.
Tin tin, fa il cellulare, allegro.
Le dita mordono il display, lo stringono, lo soffocano, proprio come farebbero sul collo di mamma.
Se mamma non fosse già morta.
***
L'ultimo contatto è stato un messaggio.
Carlotta aveva il vecchio cellulare, regalo della madre per il quattordicesimo compleanno. Un display macrocefalo, con i numeri di ogni pronto soccorso in grandangolo. Accesso ad internet bloccato. La possibilità di fare foto, quella sì, "perché mamma deve sempre sapere dove sei quando sei come sei". E di ricevere SMS.
"Arriva temporale. Torna a casa SS".
"SS" stava per subito-subito. Non era un consiglio materno, era un ordine di guerra. O si risponde o si muore.
Carlotta aveva salutato le amiche, imbarazzata. Loro l'avevano lasciata con le solite occhiate di compatimento.
Il temporale era iniziato, ma Carlotta nemmeno lo avvertiva; dentro, lei, aveva un uragano.
Quando era arrivata a casa, il sole era ancora sepolto da nubi gonfie e nere e la madre giaceva sotto un velo di schiuma e acqua.
Un'aneurisma cerebrale, piccola, era in vasca da bagno e, puff, quello è esploso, forse già deciso a farlo da anni, da sempre, più forte di ogni volontà, così le aveva detto un medico.
Se il medico non era un sogno.
Se davvero Carlotta aveva scrollato le spalle.
Se davvero era andata al primo negozio di telefonia, con i soldi presi dalla borsa della madre.
Se davvero aveva detto al commesso: "Mi dia l'ultimo modello, lo voglio con tutte le opzioni esistenti".
Se davvero il commesso aveva sorriso e le aveva fatto l'occhiolino.
Se poi, davvero, le aveva dato quell'aggeggio grigio, lucido, dalla forma a virgola.
Con l'opzione lancio sugli SMS.
***
Tin tin.
Il cellulare la richiama al presente.
Carlotta fa no con la testa e il dito scivola sulla scritta "leggi tutto".
Ubbidisci, dice mamma.
E Carlotta legge
"So che stai morendo, voglio dirti che ti amo, ti ho sempre amato"
caratteri grassi, rossi.
Come fuoco.
Carlotta geme e la mano geme, trema, si distende sul tavolo, morta.
Il cellulare scivola lungo il bordo, si ferma a un soffio dal baratro e vibra e suona
tin, tin
Carlotta è ferita, ogni fibra della sua coscienza è lacerata nel contenuto dell'SMS. Piena della sofferenza di chi lo ha scritto. Della solitudine di chi doveva riceverlo.
Dell'occasione svanita, senza ritorno.
L'Opzione Unica si chiama "SMS sospesi" e permette di visualizzare messaggi scritti da sconosciuti, messaggi mai spediti. Annullati.
Ogni rabbia sopita. Ogni inganno sul punto di essere confessato. Ogni amore taciuto.
Tin tin, intona il telefono.
E anche ogni messaggio letto, ma ignorato.
"Carlotta, l'ambulanza non arriva, non sto bene, richiamala"
tin, tin
E Carlotta urla, a lungo, forse per sempre, e il cellulare cade, si distrugge sul pavimento.
Tin tin.
O forse no.
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