Diversi - Giovanni Sicuranza
Non c'era solo il fiume, quell'inverno.
Spume di nebbia zittivano l'acqua, assolute, tiranne, fino a prendere le montagne sullo sfondo, fino a dissolverne la solidità vecchia di millenni, canuta di neve.
Quell'inverno mi sposai sul pontile di marmo, dito teso tra i passi dei vivi e il vento dei morti.
Io c'ero, lei c'era. Ci unimmo per sempre, la strega del fiume ed io, e fu un incontro pieno di lacrime. Piangevano gli invitati della sposa e piangevano le donne e i bambini del villaggio, e sospiravano, tutti, anche i miei amici, persino quella roccia di mio padre. Il fiume si nutrì di nuova acqua e di nuova nebbia, crebbe e divenne adulto.
Fu quello l'inverno in cui il lago ebbe inizio.
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