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Sui corsi di scrittura



I corsi di scrittura. 
Eh, già, certo che servono. Come tanti elettroencefalogrammi piatti, tarati sul livello del "mediocremente commerciabile". Ora, se io fossi uno scrittore di talento, per nessuna cifra al mondo, nemmeno per un vitalizio Viagra-Cialis-escort, svelerei il mio "vero segreto", sempre che ne abbia uno. 


Le scuole di scrittura possono dare suggerimenti, ma non creano veri scrittori, se potenzialmente non lo si è già. Anzi, ritengo che il rischio di un appiattimento di un proprio stile sia presente lì dove si tenta di plasmarsi a scolari altrui.

Il mio personale consiglio rimane leggere e leggere e leggere. Non in modo passivo, non su testi "da spiaggia", con stile piatto, per quanto commercialmente da best seller. 
Cercate le sfaccettature della parole, assorbite frasi che vi sembrano innalzarsi sulla carta, pur senza esagerare. 
E poi lasciatele sedimentare fino a quando non si trasformano e diventano vostre. 
Non lasciatevi alla soluzione di un insegnamento che, invece, c'è già nella capacità di osservare. Affinate questa. 
Fossili di oblio ristagnano sulle pareti di questi corsi. 
Ecco, temo di avere appena terminato un micro-corso di scrittura.

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