C'è molto che mi fa riflettere.
L'assuefazione.
L'abitudine.
La burocratica routine.
A debite proporzioni, nulla cambia.
Nella Germania nazista si iniziò con negare i diritti ai disabili ad essere parte integrante del popolo, fino ad arrivare all'eugenetica burocratizzata nella soppressione dei "diversi".
Una tragedia, rispetto all'olocausto, a mio avviso ben più importante, perché senza lo sterminio dei disabili non si sarebbe arrivati alla strategia eliminatoria di massa ebraica; perché, in realtà, non fu la Germania, né tantomeno lo Stato nazista, a inaugurare questa sistematizzazione capillare dell'omicidio.
Fu omicidio del consenziente, dove consenziente era gran parte del popolo, ma, soprattutto, non dimentichiamolo, gran parte della società moderna, Stati Uniti, Svizzera, Francia, Gran Bretagna, Unione Sovietica inclusi.
Soprattutto in periodi di crisi, di ignoranza, di disperazione, lo Stato catalizza paure, superstizioni e arroganze e le rende burocratiche.
Il popolo, quando non applaude, tace.
In fondo, se non ci sono soldi per sfamare i sani, perché sprecarli per i disabili?
Uno dei manifesti di maggiore impatto emotivo era rappresentato da un giovane tedesco affiancato a un disabile: "Loro pesano su di voi. Ogni giorno vi costano ...".
Per questo credo sia importante comunque conoscere, non sottovalutare la Memoria.
Per questo non ho mai pensato a quanto accaduto nella Germania hitleriana come a un fenomeno isolato, eccezionale.
P.S.: dal sito ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale):
Grazie.
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