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Benvenuta, complice


Mi alzo dal suo letto

e tu mi vesti, veloce,

con il tuo riflesso dal cielo.

Lei giace al mio fianco,

come le altre dopo

notti di passione.

E tu, complice, ti adagi

anche sui suoi profili

sudati di rosso.

Mi sposto verso la finestra

e sento il pesante fruscio

delle lenzuola, piene

della vita insanguinata

che lei ha perso.

So che hai visto tutto,

luna complice,

e che senti, fin lassù,

che la morte non

è il silenzio immoto,

che temiamo noi piccini,

ma vita sublime

che si trasforma.

So che non mi giudicherai,

e sarai ancora mia alleata.

Perché il tuo occhio nel cielo,

che fa sospirare amanti,

e che fa cantare ubriachi,

è in realtà opaco e grigio.

È come un sudario velato

e sporco di terra

sui nostri segreti di morte.




Commenti

Raistlin ha detto…
Bella Giovanni, complimenti. la poesia del serial Killer di Natale?
Grazie. Ma perchè limitare il killer solo al periodo natalizio? Certo, con tanto buonismo, era il momento migliore per scrivere alla luna. Ma ogni volta che questa splende ...
Buonanotte ;-)
Giovanni

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