Mi alzo dal suo letto
e tu mi vesti, veloce,
con il tuo riflesso dal cielo.
Lei giace al mio fianco,
come le altre dopo
notti di passione.
E tu, complice, ti adagi
anche sui suoi profili
sudati di rosso.
Mi sposto verso la finestra
e sento il pesante fruscio
delle lenzuola, piene
della vita insanguinata
che lei ha perso.
So che hai visto tutto,
luna complice,
e che senti, fin lassù,
che la morte non
è il silenzio immoto,
che temiamo noi piccini,
ma vita sublime
che si trasforma.
So che non mi giudicherai,
e sarai ancora mia alleata.
Perché il tuo occhio nel cielo,
che fa sospirare amanti,
e che fa cantare ubriachi,
è in realtà opaco e grigio.
È come un sudario velato
e sporco di terra
sui nostri segreti di morte.
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Buonanotte ;-)
Giovanni