Il 21 gennaio, su Paperblog, Stefano Donno scrive:
Storie da Città di Solitudine e dal Km 76 di Giovanni Sicuranza (Youcanprint). Un estratto dall'opera.
Il capriccio graffia le pareti dell’uomo fino a gettarsi nelle sue profondità, riempiendole di note lontane. Lui continua, continua a sottostare all’emozione che libera il suo deserto e suona, silenzio pieno di accordi di violino, davanti ad un pubblico di nulla. Le dita di una mano che camminano sulla tastiera, corrono, si fermano, tornano indietro e ricominciano; quelle dell’altra mano che si arrampicano sull’archetto, lo solleticano, lo ghermiscono e concedono solo lampi di pausa prima di un nuovo inizio. L’uomo è un pendolo libero nello spazio che si muove con le note. Il capo reclinato sulla mentoniera, verso i salti dell’archetto, gli occhi chiusi nell’immagine di una donna mai conosciuta e di una figlia mai nata, seduti. In ascolto. E all’improvviso, con un singulto di note spezzate, il violino smette di eseguire il Capriccio lento in sol minore di Niccolò Paganini e si affloscia trascinato al suolo dalla caduta del braccio. Il maestro Camillo Fadore, professore di musica in pensione, apre gli occhi, piano, come gli accade sempre in questi casi. Davanti a lui, una porta incrostata di bianco è chiusa su una parete spoglia, dove solo la grafia del gatto randagio del palazzo ha lasciato tracce di vita. La musica riempie l’animo, Camillo Fadore, non le case" (tratto dal racconto Il Violinista)
In una notte sospesa nei nostri tempi, il custode del cimitero di Fine Viaggio termina il suo percorso terreno adagiato tra le dimore dei defunti del paese. Ha una storia che riguarda ognuno di loro, appresa osservando giorno dopo giorno le foto sulle lapidi. Follie,tragedie,amori intensi e malati. I racconti si sviluppano intrecciandosi durante la lucida agonia dell'uomo. Fino all'epilogo, un segreto di morte che riguarda proprio il custode. E dopo la sua morte, al Km 76, che segna il punto in cui la statale lambisce Fine Viaggio, un nuovo tipo di culto dei defunti avrà inizio.
Grazie.
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