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Prima recensione di "Storie da Città di Solitudine e dal Km 76"

Ho appena inserito la notizia della vendita di "Storie da Città di Solitudine e dal Km 76" su Ebook You e guardate cosa scopro sul blog "Giorgio Tesen3", sottotitolo "VIVIAMO UN PAESE DI MERDA™ – il blog che vanta diversi tentativi di imitazione di cui questo è l'unico non riuscito".



Un Buon Natale Crudele con Giovanni Sicuranza e le sue “Storie da Città di Solitudine e dal km. 76″



Chi mi conosce sa che la definizione di critico o giornalista poco di aggancia alle mie corde. La critica letteraria in Italia si occupa di rado, praticamente mai, con una certa serietà dei titoli che non sono pubblicati dai soliti dieci noti. A me questo “Storie da Città di Solitudine e dal km. 76” di Giovanni Sicuranza, è capitato tra le mani per caso, navigando in rete su un portale dedicato al self publishing. Per chi dei miei sodali non sa di cosa sto parlando faccio un breve riassunto, Lulu, Youcanprint.it, Ilmiolibro.it sono siti che consentono agli scrittori esordienti di mettere le proprie opere a disposizione dei lettori che, con la stessa impietosità e crudeltà che dimostrano nei confronti delle opere disponibili in libreria, possono decretare o meno il successo di un titolo. Certo, molti diranno che l’editoria è altro, a loro dico di andarsi a leggere questa raccolta di racconti per incominciare a farsi un’idea differente rispetto a quella che hanno avuto fino a oggi. Questo “Storie da Città di Solitudine e dal km. 76” non solo è un libro crudele, ma è un libro che ha contribuito a farmi trascorrere un Natale altrettanto crudele. Mi verrebbe quasi da dire “crudele nel senso buono del termine”. In questi giorni vi sarà sicuramente capitato di mettere piede in qualche libreria, di certo sarete rimasti colpiti dalla solita e grande quantità di pubblicazioni che hanno come tema il natale, ce n’è perfino una dell’Einaudi che ha come tema proprio quello dei racconti di natale scritti da autori italiani, dove ad esempio potete leggere un bel racconto di Giulio Mozzi. A qualcuno di voi sarà capitato – ad esempio – di acquistare o di rileggere “Un canto di Natale” di Charles Dickens. Ecco, c’è un racconto in questa raccolta di Giovanni Sicuranza che si intitola “Pianto di Natale”, dove la protagonista è una madre che è stata lasciata dal marito e che vive sola con il figlioletto. Ecco, in un eccesso di delirio dovuto alla grande depressione e solitudine la madre trucida follemente il proprio pargolo e poi lo appende fuori dal balcone proprio come i Babbi Natale, quelli odiosi che salgono la scaletta e che affollano oramai le case del nostro paese. Ecco, io sono dalla parte di Giovanni Sicuranza, che in questi racconti infila una serie di personaggi uno meglio riuscito dell’altro, mettendo in scena la pochezza della nostra contemporaneità e la nostra follia, la nostra solitudine, la nostra voglia di fottere il prossimo e di lasciarlo solo. La raccolta è strutturata come una catena di cui i piccoli anelli sono legati da relazioni che intercorrono tra i diversi personaggi, troviamo il medico, il notaio, la panettiera, tutte persone che hanno un ruolo chiave all’interno della storia che viene raccontata e che soprattutto non risparmiano al lettore la crudeltà. E oggi davanti a tanto perbenismo ipocrita secondo me è proprio di questo che il lettore ha bisogno, catarsi pura; secondo me l’impressione che può fare la lettura di questi racconti è la stessa che poteva suscitare la lettura dell’Antologia di Spoon River nei primi lettori italiani, più di sessanta anni fa. Anche qui c’è un cimitero benevolo che tutto seppellisce e che tutto domina, dall’alto della collina. Anche qui ci sono storie che si inseguono dove il lieto fine è davvero un succo amaro, rilasciato con parsimonia dall’autore. È un po’ di tempo che non scrivevo recensioni perché era un po’ di tempo – l’ho detto anche privatamente ai miei Sodali – che mi ero nauseato della realtà. Ma è da qualche settimana che mi sento come se la fantasia, nel nostro paese, stia prendendo piede, si stia facendo strada in molti modi, stia diventando una strada da seguire per crescere e migliorare. Giovanni Sicuranza è un bravo narratore di storie, un tessitore di trame e uno che mette le mani nei nostri incubi; secondo me c’è bisogno di questa catarsi crudele, soprattutto a Natale. Se volete leggere il libro io vi posto qui di seguito due link, uno per acquistarlo in versione cartacea e uno per acquistarlo in formato ebook, fatene cosa volete,

Giovanni Sicuranza, “Storie da Città di Solitudine e dal km. 76“ (cartaceo)

Giovanni Sicuranza, “Storie da Città di Solitudine e dal km. 76” (ebook)


Vostro

Giorgio Tesen

ps. va bene, va bene, Buon Natale!

Published 24 dicembre 2010.


Posso solo giurare che non è nè un mio parente, nè un mio amico, nè un mio conoscente.
E che, persino, nemmeno l'ho pagato.



Commenti

Elios Tigrane ha detto…
Ottimo commento, se già mi incuriosiva il tuo libro adesso ne sono proprio interessato.

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