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Alcune riflessioni sulle ombre dei piccoli Autori

Cosa pensate di un autore che pubblicizza se stesso e le proprie opere?

Il pensiero di molti autori “alle prime armi”, mi capita di leggerlo, è quasi di vergogna, di modestia (o falsa modestia?).

Scusate se mi permetto, ma, vedete, avrei scritto questa cosa qui, chiamiamola romanzo, ma, per carità, non vorrei esagerare …”. E varianti sul tema.

Il pensiero di alcuni lettori, lettori dell’intervento, attenzione, e non delle opere dell’autore, e pertanto sostanzialmente ignoranti del contenuto offerto, è di derisione, o di sdegno per un egocentrismo fuori luogo, quasi offensivo; di fastidio, a volte. “Ma tu che vuoi? Come sei messo? Oh, io leggo Faletti, edizioni Mondadori. Te, chi ti ha mai sentito? E con chi pubblichi? Che roba è? Ma guarda questo presuntuoso, ora lo sistemo io”. E vai con commenti sarcastici, o infastiditi.

Mi manca sicuramente qualche variante, ma ne ho lette e “vissute”, sia vedendo le presentazioni sussurrate di alcuni autori, grondanti sensi di colpa, sia, soprattutto, sperimentando, anche sui miei interventi, i commenti di questa tipologia di lettore incarognito.

Voglio permettermi di esortare gli Autori.
Se davvero credete a quanto scritto, alzate un po’ di più la testa. O tacete, se non credete alla vostra opera, o se pensate che l’umiltà paghi (si rientra in questo caso in contesto di ipocrisia, magari colorata da “espiazione catto-moralista”, finalizzata al risultato dell’attenzione del pubblico; destinata a fallire).

Vero è che ogni Autore tende a sopravvalutare la propria opera, vero che il giudizio, il reale riscontro, è quello del lettore. Altrettanto vero che un Autore mediamente “allenato” riconosce la diversa qualità dei suoi scritti.
E sa, lui per primo, quali scartare e quali tentare di promuovere.


In ogni caso, se non si mostra “grinta”, pur non disgiunta da un presentarsi educato (diverso da “modesto”), grinta magari condita da ironia, a mio avviso l’Autore parte con il piede sbagliato in un terreno già paludoso.

Paludoso per la natura del panorama editoriale italiano, di cui lui, sconosciuto, pubblicato da una piccola casa editrice, o addirittura auto-pubblicato, è l’ombra dell’ombra in una vasta zona d’ombra.

E il piede è destinato a rimanere nel fango, perché proprio con il suo fragile modo di presentare se stesso e l’opera, avvalora per primo il sospetto di avere scritto amenità che tendono al riconoscimento di romanzo.

Se non ci credi tu per primo, caro Autore, meglio cambiare strada. Via dalla palude editoriale, degli Autori che cercano di farsi conoscere. 
O meglio se continui a scrivere solo per te stesso, senza tentare di conquistare un angolo di luce.

A quei lettori delle presentazioni, a quelli che commentano infastiditi, o ironizzando, senza nemmeno prendersi il disturbo o di tacere, o di esprimere un giudizio solo dopo avere letto qualcosa dell’Autore in questione, vada tutto il mio compatimento.

Mi chiedo se, pur magari voraci lettori di libri, non siano semplici ignoranti del panorama editoriale italiano; ma in questo caso non trovo giustificazione nei loro interventi sarcastici, se non nell’inciviltà. Oppure sono dei burloni con note di frustrazione. Forse scrittori mancati?

Forse, addirittura, persone mancate.

Non per convincere voi a non continuare sulla strada del fastidio-scandalo, ma ad uso informativo di chi questo mondo non conosce, o riassuntivo di chi questo mondo conosce: in una giungla quale quella editoriale, nel gruppo di noti Autori che pubblicano anno dopo anno “best seller”, si trova anche chi ha uno stile piatto, da “scuola di scrittura”, simile a quello di altri, altrettanto famosi; si trova chi sbaglia proprio in quelle tecniche ove è richiesta vera abilità, come, ad esempio, lo straniamento (se siete lettori abitudinari, sapete cosa vuol dire; altrimenti interrompete le vostre letture e iniziate con quella di un semplice vocabolario).
Di questo tipo di Autori, famosi, ne conosco uno in particolare, citato più volte con lode, ma che qui, ovviamente, devo tacere.

Invece, per tornare a noi, accanto agli “Autori”, vi sono Autori che a volte, anche se sconosciuti, anche se non hanno i mezzi per una promozione, valgono di più.
E meritano di essere letti.

A volte, e, ripeto, a volte.

Questi autori per vari motivi, non escluso quello di non appartenere alla mega industria del commerciabile, vagano nel dimenticatoio e sono ignorati da Case Editrici di rilievo medio-alto, che, in ogni caso, sbarrano la porta, salvo che non si abbia un buon Agente alle spalle (con relativi, congrui, ma elevati costi). E nemmeno l’Agente è garanzia assoluta di interesse da parte della Casa Editrice.

Poi c’è chi scrive rifiutandosi di entrare nel mercato editoriali.

Potrei continuare elencando altri motivi per cui uno scrittore si trova a piedi, sconosciuto, pur valendo.
Ma qui basti ricordare che questi "Autori del piccino" non hanno altra strada che l’autopromozione.

Autopromozione che pertanto deve essere fatta a testa alta. Con dignità. Con coraggio.

Perché questo Autore percorre da solo un sentiero sconosciuto, non segnato sulle mappe del mercato editoriale; un sentiero pieno di curve, assolato e melmoso, in cui, ogni tanto, oltre il commento (positivo o negativo) di chi lo ha letto davvero, trova gli sciacalli, nel gruppo del non lettore di una sua opera, ma già disprezzante-ironizzante per principio.

Sono animali incivili, rappresentano il pregiudizio del lettore sconosciuto, sono gli abitudinari dei soliti vestiti di pagina, firmati Mondadori, Feltrinelli, etc.
Sono esseri dalla mente chiusa, che si gonfiano deridendo lo scrittore sconosciuto che osa autopromuoversi.

Ripeto, ignoranti nella migliore delle ipotesi, frustrati nelle varie gradazioni delle altre ipotesi.


Infine invito, non voi sciacalli, che siete melma aggiunta al sentiero melmoso dell’autore sconosciuto, ma i miei “colleghi” Autori a soffiare forte sulle proprie opere.

Invito i veri lettori a dedicare un po’ del loro tempo, solo ogni tanto, tra un Autore conosciuto che piace e l'altro, anche a qualcuna di queste ombre che compaiono all’improvviso, senza essere tenute per mano da campagne promozionali.

Forse vi imbatterete in qualche piacevole sorpresa.
Fuori dal circo mediatico della letteratura.

















Commenti

Corrado Allegro ha detto…
Ciao Giovanni,

approvo e condivido pienamente ogni tua parola.

Ho iniziato un progetto con alcuni amici appassionati lettori in cui, l'autopromozione, perde quella nota pessimistica che traspare dal tuo scritto e si trasforma in un percorso aperto e stimolante, in grado di restituire all'autore, ma anche ad altri artisti, quella grinta che si perde non appena si ha un romanzo pronto tra le mani, si alza lo sguardo per cercare una casa editrice che creda in noi ed invece ci si ritrova in mezzo ad una folla di altre persone che hanno altrettanti romanzi sotto al braccio.

Il progetto è "La vetrina dello scrittore esordiente", l'indirizzo è www.webalice.it/corrado-allegro

Il primo romanzo è già pubblicato " Le nebbie di Silot ".

Ciao, spero di essere stato utile al tuo blog.

Corrado Allegro
Gentile Corrado,

grazie dell'informazione, che lascio qui, dando la possibilità agli interessati di valutare, e eventualmente aderire, al tuo progetto, coraggioso e incentivante, vista la situazione editoriale italiana.

Ciao.

Giovanni
Tx ha detto…
Partecipo alle parole del tuo post con gran fermento, mi sento coinvolta in quanto scrittrice di me stessa e per me stessa e gravata dal peso della titubanza, dall'angoscia del giudizio non del pubblico "sconosciuto" bensì di quello "conosciuto".
Consapevole che oggi chi scrive è sostentamento per gli editori e non viceversa, non ho la pretesa d'esser pubblicata ma, conosco e sento perfettamente l'esigenza di illuminare i miei scritti sotto la luce di altri occhi. E' vita comporre ed è rinascita ricevere apprezzamenti.
Conoscere i tuoi pensieri e leggere il tuo post mi sta portando a conquistare ora dopo ora un po' di coraggio in più.
Di tutto ciò ti sono debitrice.
Tessa

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