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Una morale moderna


Vi presento il protagonista di una delle mie prime autopsie. La quarta e la sesta, credo. 
Si trattava sempre della stessa persona. Solo che arrivò a completarsi in due tempi distanziati. C'è una mia proposta di Legge in giro: obbligare i patentandi ad assistere ad almeno un paio di autopsie da incidenti stradali. Sono quelle in cui i corpi diventano meno umani. Spesso per una sciocchezza. Ah, tranquilli, la proposta è Legge solo nella mia cabeza. 


Una morale moderna 
                              Giovanni Sicuranza

- Ma non esiste, mummia! – urla il Velocisiero alla guida della sua fiammante autovettura a quattro ruote mordenti e spezza le gambe tremanti di nonna Ingenuità, che con la gioiosa curiosità di una bambina sta barcollando sulla strada per raggiungere un angolo di prato. 


C’era una volta un’illusa ed ora che non c’è più ed è solo questo che bisogna ricordare, altrimenti non si va avanti. 
Accelerare è il motto, bruciare il semaforo, investire chi tentenna ed è lento o vuole guardarsi un po’ intorno, curioso.Sempre. Olè!

“Bisogna travolgere tutto veloci veloci per arrivare primi, sempre primi”, dialoga il Velocisiero, sempre solo con un se stesso che non conosce. 
E non può fare altrimenti visto che non sa sentire le parole della gente. Nemmeno gli interessa provarci, anzi, nemmeno sa che potrebbe interessargli provarci.

“E tu credi di farcela?”Frena di colpo e si prende a schiaffi. “Se esiti, sei muerto muerto”.- ImbeLcille! - urla alla fine ondeggiando con la testa come un pendolo.“Nel senso di imbecille, ma sempre bello” precisa. 

E sorridendo riparte catapultando una carrozzina con tanto di neonato dal lato opposto della strada. 

Attraverso lo specchietto retrovisore guarda la madre che si dispera e la saluta con il medio della mano destra sollevato.- Yuhuu! – urla al vento che è più lento di lui.Segnale di pericolo, curva pericolosa a sinistra.

Lui accelera, che libidine ragazzi!

L’auto si inclina improvvisamente perdendo aderenza con le ruote di destra.

“Ma dai”, pensa il Velocisiero con tono stupito, mentre la testa gli esplode come un melone quando la parte anteriore del mezzo si annulla contro il muro di una casa.

Infastidito dal rumore, esce il proprietario, che niente-poco-di-meno è l’Onorevole Prendosoldi.

Osserva il fritto misto di lamiera e resti umani e scuote la testa.

“Imbecille, viene a schiantarsi sulla mia casa di alto valore proprio oggi che ho inaugurato la campagna televisiva contro l’eccessiva velocità”, poi guarda l’orologio, ripassa l’agenda piena di illustri impegni quotidiani e rientra in casa per prepararsi al lavoro. 

Perché la vita è movimento senza sosta. Veloce veloce.


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