Come proteggere le proprie opere da plagio?
Regola numero uno: difficilmente le nostre opere, che per noi sembrano sempre insuperabili, sono appetibili per il plagio.
Regola numero due: spesso il plagiatore è al nostro livello, o addirittura inferiore, per cui sarà tentato di copiare l'opera.
Regola numero tre: la diffusione internettiana favorisce lo sviluppo di ogni qualità di produzione e di ogni tentativo di truffa.
Regola numero quattro: rivolgersi alla SIAE per ogni opera è meno conveniente di un mutuo in centro a Roma.
Regola numero cinque: da più parti si suggerisce di portare un plico, formato dalle proprie opere, all'ufficio postale, fare la fila, spedirselo con raccomandata A.R. e lasciarlo chiuso, finche morte non vi separi. Può valere se avete scritto un romanzo, se scrivete ogni tanto. Ma, se disseminate internet di poesiole o racconti, la volpe plagiatrice, nel frattempo, si sarà mangiata tutta la vostra uva. E poi mi spiegate dove li tenete tutti quei pacchi e pacchetti spediti da voi stessi?
Regola numero sei: il diritto d'autore può essere richiesto, credo anche tramite mail, a un Paese della Comunità Europa, e in tale ambito ha valore. Di solito costa meno che rivolgersi alla SIAE, ma, mi chiedo, se il plagio me lo fa mio cugino del Texas? Lui è extra-CEE, oltre ad essere extra-large, se mai volessi affrontarlo de visu.
Regola numero sette. Il sistema che personalmente preferisco: pubblicazioni incrociate su blog e siti, con data e orario, per ogni minuscolo racconto, per ogni sbadiglio di poesia; il tutto rafforzato dal sistema "Opera Protetta", offerto da Neteditor a ventiquattro euro annui.
Per maggiori informazioni, andate al link http://www.neteditor.it/node/137571
Ehi, no, ho scritto "andate al link", non "copiate il link".
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