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Si dice che la neve sia il pianto delle fate.

Si dice che la neve sia il pianto delle fate

Giovanni Sicuranza


La dita aperte, le dita chiuse.

La bocca aperta e subito chiusa.

Occhi dai vasti cieli tersi.

Non ci sono nubi, oggi. Non nella vita di Annalisa Innevata, che ha partorito senza complicanze. Non tecnicamente, almeno, perché i medici non hanno sentito il dolore crescere in lei e tentare di spaccarla in pezzi di fuoco.

Ma questo non è il momento delle urla.

Ora, qui, ci sono la bocca, le dita, gli occhi. Nuovi, minuscoli e fragili.

C'è lo sciogliersi di un'emozione nuova, che si diffonde in ogni fibra e copre come neve i momenti del dolore.

C'è sua figlia, Luna. Ci sono tre ore di vita in evoluzione e tre ore in cui Annalisa si sta trasformando velocemente in madre.

- Ciao.

Luna gira subito il viso grinzo e rosso verso la voce di lei.

Lo sgurado è fisso sulle labbra della mamma, anche se non le vede.

Ma per Annalisa non è così.

- Tesoro - mormora, stesa nel letto dell'ospedale, la figlia al fianco.

- Provi a darle il latte.

Annalisa annuisce, senza guardare l'ostetrica dall'altra parte della sponda.

I movimenti sono rapidi, quasi spontanei, provati nei mesi del corso pre-parto.

Anche Luna sa cosa fare.

La donna sorride, mentre la realtà perde colore.

Sfinita, si addormenta su cuscini di felicità.

***

Nevica.

Luna guarda attraverso il lucernario la bianca discesa. Lenta. Silenziosa.

Ma la dottoressa Mantra sa che non è così.

Luna non ha fatto in tempo a vedere nulla.

Strappata con la placenta, affogata in torrenti di emorragia materna, strangolata dalle spire del cordone ombelicale.

Luna è nata senza vita.

Sul tavolo settorio, la morte svela ogni particolare dell'agonia.

La faccia scura della Luna, pensa la dottoressa in un sorriso tirato, mentre passa la mano sinistra sulla fronte gonfia del piccolo cadavere. La sfiora appena, come nel timore di svegliarlo.

La destra, che regge il bisturi, si ferma a un soffio dal petto.

- Tua madre riuscirà a dimenticare? -

Nemmeno finisce la domanda, la dottoressa, e già si morde un labbro.

- Anch'io dimentico - mormora a Luna.

Annalisa Innevata è in coma dal momento del parto.

Sulla sua cartella i medici ipotizzano già lo "stato vegetativo". L'emorragia l'ha uccisa, solo che il suo corpo ancora non lo sa.

- Forse nemmeno qualche angolo della sua mente, piccina.

La frase rimane sospesa nell'aria chiusa dell'obitorio.

Fuori, la neve continua a celare particolari.

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