Dama Asfissia, ti stringo fino ai polmoni,
non ho sussulti romantici tra le gambe,
ma un duce teso all'impero.
Dama mia Lama, sguscia il cuore infranto
dalla poesia, posalo nudo, rosso e nero,
sul ventre del divano.
Dopo passeremo a prenderlo, lo prometto,
muscolo umido tra le birre, e sarà ancora
tuo e sarà forse mio.
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