Opzione Unica
Giovanni Sicuranza
"Ora so quanto sei importante".
"Ho deciso, basta. Ho un'altra".
Tin tin, squittisce il cellulare e sul display compaiono altri due messaggi.
Carlotta si dice che è meglio non leggerli, se lo impone con un ringhio mentale, e intanto la sua mano si allunga sul tavolo.
Da quanto ha attivato l'Opzione Unica, riceve una media di cinquanta SMS all'ora. Quasi uno ogni minuto.
Una pioggia di emozioni, che rischia di affogarla.
Ignorali.
No, leggi!, la rimprovera la sua voce con il tono della madre.
La madre che ha sempre saputo come proteggerla dalle insidie del marcio mondo. La madre che tutto sa e tutto crea e tutto distrugge.
Tin tin, risponde il cellulare, allegria!
Le dita gli si stringono intorno, come farebbero sul collo di mamma.
Se mamma non fosse già morta.
L'ultimo contatto è stato un messaggio.
Carlotta aveva il vecchio cellulare, regalo della madre per il quattordicesimo compleanno. Un macrocefalo di display, con i numeri di ogni pronto soccorso in grandangolo. Accesso ad internet bloccato. La possibilità di fare foto, quella sì, "perché mamma deve sempre sapere dove sei quando sei come sei". E di ricevere SMS.
"Arriva temporale. Torna a casa SS".
"SS" stava per subito-subito. Non era un consiglio materno, era un ordine di guerra. O si risponde, o si muore.
Carlotta aveva salutato le amiche, imbarazzata. Loro l'avevano lasciata con le solite occhiate di compatimento.
Il temporale era iniziato, in anticipo sulle previsioni atmosferiche, ma dentro Carlotta.
Quando era arrivata a casa, il sole era ancora potenza incontrastata del cielo. Solo sua madre era morta nell'acqua.
Un'aneurisma cerebrale, mentre era in vasca da bagno, così le aveva detto un medico. Se il seguito non era un sogno.
Se davvero Carlotta aveva scrollato le spalle. Se davvero era andata al primo negozio di telefonia, con i soldi presi dalla borsa della madre. Se davvero aveva detto al commesso: "Mi dia l'ultimo modello, lo voglio con tutte le opzioni esistenti". Se davvero il commesso aveva annuito e le aveva fatto l'occhiolino.
E se poi, davvero, le aveva dato quell'aggeggio grigio, lucente, dalla forma a virgola.
Con l'opzione lancio sugli SMS.
Tin tin.
Il cellulare la richiama al presente.
Carlotta fa no con la testa e il dito scivola sulla scritta "leggi tutto".
Ubbidisci, dice mamma.
E Carlotta legge
"So che stai morendo, non sai come mi sento. Voglio dirti che ti amo, ti ho sempre amato"
caratteri grassi, rossi.
Come fuoco.
Carlotta geme.
La mano si apre, cade sul tavolo, morta.
Il cellulare scivola lungo il bordo, si ferma a un soffio dal baratro e emette un tin, tin di sollievo.
Solo che Carlotta non lo sente.
Ogni fibra della sua coscienza è lacerata nel contenuto dell'SMS.
Piena della sofferenza di chi lo ha scritto. Della solitudine di chi doveva riceverlo.
Dell'occasione svanita, senza ritorno.
L'Opzione Unica si chiama "SMS mai inviati" e le permette di visualizzare messaggi scritti da sconosciuti e mai spediti. Annullati.
Ogni rabbia sopita. Ogni inganno sul punto di essere confessato. Ogni amore taciuto.
Tin tin, intona il telefono. Un attimo dopo, con un salto sul pavimento, si infrange per sempre.
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