Truffobosco e Sfruttamassa
Giovanni Sicuranza
Truffobosco e Sfruttamassa sono così sovraffollati, che, giorno dopo giorno, persino le formiche formano lunghe colonie di emigrati, in cerca di altri microcosmi in cui sopravvivere.
Questi paesi sorgono tra le nebbie di Monte Etico e non hanno veri confini, nel senso che nessuno sembra in grado di capire dove inizia uno e finisce l’altro.
Sulle mappe stradali sono segnati nello stesso punto e, quando inserite la destinazione “Truffobosco”, i navigatori stradali annunciano compiaciuti “Benvenuti a Sfruttamassa”. E viceversa.
L’amministrazione comunale si trova alla fine di un sentiero ondulato, in uno spiazzo di cemento vomitato tra la vegetazione. In mezzo, una colonna nera incornicia l’ascensore, che porta ai due piani dell’edificio. Il primo è quello di “Truffobosco”, il secondo di Sfruttamassa.
Ma il palazzo si insinua nel sottosuolo, per cui è impossibile capire quale dei due piani sia l’inizio. Per raggiungere i responsabili di Truffobosco, vi diranno di andare all’ultimo, perché l’Amministrazione inizia dal basso e si espande verso la superficie. E subito dopo ammetteranno il contrario, visto che, come noto, il palazzo scende dall’alto nel buio di Monte Etico.
Ogni volta che arriva l’Ora Legale, i due paesi sono sinergia di tremori. I negozi chiudono, gli uffici si spengono, le banche muoiono. E tutti gli abitanti si barricano in casa. Per una strana coincidenza, sulla porta nera dell’ascensore comunale si staglia la parola “Guasto” in colore rosso, ma non acceso, piuttosto in tonalità che ricorda una macchia cadaverica.
Quindi, se volete visitare i due paesi in uno, non fate caso all’orologio.
Quando passerete oltre il cartello stradale di “Ben nascosti a Truffobosco”, quando subito dopo la stessa scritta vi accoglierà con Sfruttamassa, non meravigliatevi delle lancette, anche se le avete appena spostate un’ora avanti.
Non fate caso al loro sussulto, al loro balzo indietro nell’Ora Non Legale. E continuate ad addentrarvi nella nebbia.
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