Passa ai contenuti principali

Non ho ancora parole - II -



Non ho ancora parole – II -
Giovanni Sicuranza

ore 03.30. 
Dolores. Un nome adattato al mio sopravvivere. 
Alla mia perdita di te. 
La voce di Dolores O’Riordan è vetta innalzata tra il mondo dell’esserci e quello del ricordo.
Ascoltavamo i Cranberries lungo i nostri baci, le nostre parole, attraverso i sogni di una vita promessa. 
“I can’t be with you” è stato il brano più intenso, quello che mi ha segnato per sempre. Il punto di non ritorno tra te con me e te nella terra. 
E non credere che non abbia colto l’ironia del titolo. 
Dolores era un lamento melodico sul tuo, sgraziato, spezzato, gorgogliante sangue. 
La mia moto impennata sul palo di cemento e i Cranberries che suonavano, suonavano, la batteria veloce, il rift di chitarra e Dolores che innalzava il canto. 
Mentre morivi tra le mie braccia. 
Sto cercando di scriverlo su Facebook, vedi, ci provo da una settimana. 
Facebook è il luogo della memoria eterna, dove vengo a seppellire il mio ricordo, prima che si annichilisca nell’orrore che mi tormenta. 
Nell’immagine del tuo corpo che si concede alla putrefazione. 
Oggi riesco a scrivere questo, di getto, mentre Dolores mi parla di "Zombie" sul sangue d’Irlanda.    

Commenti. 
Ore 03.45
Zombie ha un’energia incredibile e tu l’hai amplificata d’attesa. Ne sento il lamento, è un brivido lungo il corpo.  

Ore 03.46. 
Grazie. Chi sei? 

Ore 03.55. 
Puoi rimettere il brano, per favore? Mi sento cadere, senza. E ho freddo. 

Ore 03.55. 
Ma chi sei? Conoscevi Eleonora?

Ore 03.56. 
Grazie. Zombie è una doccia frizzante. Se continui a farlo suonare, forse riesco a muovermi, forse riesco a uscire. A essere di nuovo con te. 

Ore 03.56.
Non mi piace come scrivi, ti avverto. Se continui, ti blocco. 

Ore 03.57. 
Invece hai capito, altrimenti non avresti rimesso Zombie.

Ore 03.58. 
Ci sei? Guarda che non è un sogno, puoi rispondermi. Al momento va bene così, mi stanno tornando i ricordi. 

Ore 03.58. 
Non è vero.

Ore 03.59.
Internet è ovunque. Non ha fisicità, lo sai. Forse il tuo dolore su Facebook lo ha canalizzato qui. Ho ancora tessuti vivi, amore. Non si muore subito, ci trasformiamo. Ci sono cellule ancora recettive. Magari i miei nuovi batteri le potenziano, non lo so. 

Ore 03.59.
Dio mio Eleonora Eleonora amore mio Mi dispiace tanto non sai mi … Cosa devo fare? 

Ore 04.00.
Non spegnere la musica. Non alzarti da lì. Aspettami.

Nuovo messaggio.
Ciao, amico. Provo a raggiungerti su Facebook, ma che ti sembra? Dal funerale non riusciamo a più a trovarti. Insomma, capisco tutto, però un cenno, che cazzo, sono già passate tre settimane. Hai il cellulare staccato, a casa non apri. Ti sembra? 
Oggi mi ha chiamato tua madre, lo sai che è ansiosa. Dice che i vicini sentono un brutto odore dal tuo appartamento. E che hai la musica sempre alta, giorno e notte. Cazzo combini? Scuotiti dai. 


Commenti

Post popolari in questo blog

Esempio di Relazione medico legale. La Valutazione Multidimensionale dell'Anziano

Tolti i riferimenti nel rispetto della riservatezza (vi piace di più "privacy"?), riporto una mia Relazione scritta in risposta al parere negativo del Consulente Medico d'Ufficio, incaricato da un Giudice del Tribunale del Lavoro di rispondere sulla sussistenza dei requisiti per l'indennità di accompagnamento. Non cominciate a sbadigliare, non è troppo tecnica, forse persino utile per comprendere anche aspetti di interesse sulle autonomia della personza anziana (e non solo). Dott. Giovanni Sicuranza Medico Chirurgo Specialista in Medicina Legale cell.: 338-….. e-mail: giovanni_sicuranza@.... Controdeduzioni medico-legali a Relazione di Consulenza Tecnica d’Ufficio del Professore Libro de’ Libris Causa: Itala NEGATA / INPS RGL n. … Premessa. Nella Relazione Medico Legale di Consulenza Tecnica d’Ufficio, redatta il 15.08.2009 in merito alla causa in epigrafe, il professore Libro de’ Libris, incaricato come CTU dal Giudice del Tribunale ...

Afasia e disabilità. Tra clinica, riabilitazione, medicina legale.

Premessa. 1. La patologia. Il linguaggio è una capacità esclusiva della specie umana e circa 6000 sono le lingue attualmente parlate in ogni parte del mondo. Espressione del pensiero, il linguaggio è il più complesso sistema di comunicazione che assolve alla funzione della regolazione sociale ed alla elaborazione interna delle conoscenze. Tra i disturbi del linguaggio, le afasie abbracciano una molteplicità di tipologie strettamente collegate ai vari livelli di competenza linguistica compromessi (fonetico, fonemico, semantico, lessicale, sintattico e pragmatico). Gli studi sull’afasia iniziano più di un secolo fa quando l’antropologo francese Pierre Paul Broca (1824-1880) utilizza il metodo anatomo-clinico per descrivere, da un lato, le caratteristiche del disturbo del comportamento e, dall’altro, le peculiarità della patologia che ha danneggiato il sistema nervoso di un suo paziente, passato alla cronaca con il nome di “Tan”, unico suono che riusciva a pronunciare, affetto da afasi...

Alcune riflessioni sulla lesività delle armi da taglio. Entra l’altro protagonista.

Le lesioni delle armi da taglio, o punta in taglio, come in seguito meglio spiegato, sono tra quelle di più comune riscontro nei delitti contro la persona e contro la vita.  Il motivo è intuibile alla nostra osservazione quotidiana: un coltello può essere reperito molto facilmente, rispetto un’arma da fuoco, basta dare un’occhiata alla cucina. Adesso, però, vi chiedo di non farvi distrarre troppo dal luccichio delle lame casalinghe e di tornare al testo. In effetti, le lame presenti nelle abitazioni, negli uffici, etc., per quanto tagliaenti, non hanno e non dovrebbero avere la finalità di ledere o minacciare la carne, non quella umana perlomeno. Soprattutto se vivente. In questo caso, il loro uso, oltre che illecito, è improprio. Ovvero, si usa uno strumento tagliente per uno scopo che non è proprio di dello strumento stesso (con il coltello da cucina, di solito preparate una bistecca non umana, magari tagliate un pomodoro). Se lo si usa per minacciare, ferire o uccidere un essere...