Dance macabre
[Giovanni A. P. Sicuranza (1967 - 2012)]
- Smettila, non mi incanti.
- Sono passi di danza, zuccherino. Lasciati andare.
- Dove?
- Nel ritmo.
- Smettila, ho detto. Anzi, abbassa anche il volume.
- Ma, guarda, non ci sono pulsanti. Non ci sono nemmeno le casse.
- Allora questo tormento da dove arriva?
- Da me.
- Non ti credo. Smettila,ho detto, smetti subito di ballare!
- Se smetto, muori. Quando mi fermo, mi segui.
- Sei un'allucinazione idiota.
- Mi hai mai visto?
- Non ho bisogno di presentazioni. Non mi interessi. Devo solo cancellarti.
- Ieri vedevi ragni, mosche, scarafaggi. Colonne di insetti, pareti e finestre di insetti.
- Almeno erano silenziosi.
- Tutti nella tua testa, zuccherino, come me. Ma, sì, almeno io sono la tua ultima visione.
- Meno male.
- Sono la tua danza di morte.
- Ah, ecco. Che cosa stupida.
- No. Sapevi che mi sarei avvicinata, un passo in più dopo ogni tua bottiglia di vino.
- Aspetta.
- Dammi la mano, zuccherino. Balla con me.
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