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Il sorriso - introduzione da "I viaggi del treno a vapore Edgar 2011"

Gentile Collega, Dott. Cristiano De' Facciata,

Le scrivo in merito al Suo paziente, sig. Benedetto Retropulsore, che si è presentato stamane nel mio treno, lamentando un sovradosaggio di Buonismo, da Lei prescritto negli ultimi mesi.

Mi sono permesso di visitarlo, in quanto, come ben noto alla Comunità Scientifica e a quella Astrologica, il treno a vapore Edgar 2011 è multiforme e, al bisogno, si trasforma anche in ambulatorio medico.

Ovviamente capisce che, essendo io specializzato in Medicina Legale, per meglio diagnosticare gli effetti collaterali della Sua terapia, ho diligentemente sezionato il Suo paziente, strato dopo strato, organo dopo organo.

A proposito, informi cortesemente i familiari che riceveranno a casa il sig. Retropulsore in comode rate da euro 300 l'una, IVA evasa, versabili sul mio conto corrente a Santo Domingo.

Veniamo ora al caso specifico.

Il treno era fermo alla stazione di Stagnante Umidità, nella frazione di Umidità Appiccicosa. Erano le 12.30, con il sole che si era sdraiato sul tetto della locomotiva e che sudava rivoli di ultravioletti sul mio corpo.

Il sig. Benedetto Retropulsore è arrivato di corsa, trafelato, con il respiro tagliato dall'aria pesante. L'acre scia di sudore, i vestiti fradici come dopo una passeggiata nella Fossa della Marianne, erano gli unici segni che lo rendevano a me simile. Per il resto, egregio Collega, non c'erano elementi che mi permettessero di scorgere sofferenza, nonostante l'agonia del mondo intorno. Anzi, il mio stupore e, mi permetta, persino la mia curiosità, erano solleticati dalll'espressione del suo volto. Il sorriso. Un sorriso stampato, indelebile, che nemmeno le manovre autoptiche sono riuscite a vincere, tanto che, ho deciso, la parte inferiore del suo volto, con labbra e denti, sarà l'unico elemento in mio possesso per gli anni a venire.

Ovviamente, quando sarò stanco di vederlo, cercherò di venderlo sottobanco a qualche anziano collezionista, ma questo è altro argomento.

Il fatto è che lo stesso sig. Retropulsore si dichiarava vittima di quel sorriso, così tenace in ogni circostanza da averlo costretto a una condizione di solitudine. Perchè nessuno, tra i nostri cari, amici, colleghi di lavoro, nessuno, tra gli incontri occasionali, davanti alle tragedie umane, può sopportare a lungo di vedere qualcuno che sorride. Sempre.

Il sorriso era il primo effetto della sua terapia a base di Buonismo, gentile Dott. Cristiano De' Facciata.



[continua]

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