Ombre - racconto di Giovanni Sicuranza
L'ombra si stira verso il camino. L'uomo la osserva da cinque ore, senza fretta, seduto sulla sedia.
L'ombra è lenta, tanto da sembrare immobile se lo sguardo non la molla nemmeno un istante, ma lui la vede muoversi.
Da cinque ore, silenzioso, solitario. Lui, la sedia in vimini, il camino. E l'ombra.
La sua ombra che si sposta, seguendo la fine del giorno.
Il legno di frassino che scoppietta tra le fiamme è l'unico mormorio nella taverna.
È un buon legno, il frassino, si ascolta l’uomo, in una riflessione che cade leggera, a coprirgli come neve il respiro, brucia bene. Un sospiro, lungo. E’ un legno duro, il frassino.
***
- Quando lo farà?
- Oggi. Prima del tramonto.
- Tranquilla, sai che è un vigliacco. Abbiamo tempo.
- Tempo? Scherzi? Tempo per cosa?
- Un'altra scopata, no?
***
L'ombra è una figura ben scolpita sul pavimento in cotto. Chi dice che l'ombra è incorporea, dovrebbe vedere questa, pensa l'uomo, affascinato.
E' mia, però è anche un'altra ...
Alza gli occhi al soffitto in pietra, ma solo un istante, perché la paura che l'ombra approfitti della sua distrazione per un balzo in avanti, dentro il camino acceso, è più grande delle sue riflessioni.
No, è ancora lì, distante dalle fiamme, ma non troppo, non come prima.
E intanto il termine gli ha riempito la mente.
La mia ombra è un'altra entità. Sono io, eppure non sono più io.
Scuote la testa, appena. L'ombra vibra con lui, ma non esita. Impercettibile, avanza.
L'uomo si chiede se soffrirà, se la sentirà bruciare come carne.
***
La sigaretta, la terza.
Il fumo nella stanza. Lei guarda la brace, lui guarda il nulla.
La sigaretta sono le sue uniche parole.
- Non andrai a salvarlo, vero? - la domanda della donna, improvvisa nel silenzio del dopo orgasmo, ha un punto interrogativo flebile; dentro c'è già la risposta.
Il suo amante brucia la sigaretta e le allunga una mano tra le cosce.
- Fammi rilassare un attimo.
Lei si morde un labbro, ma intanto schiude le gambe.
Rilassarsi per poi fare cosa?
***
La saracinesca del garage della moglie non fa il rumore metallico del tuono. Sono le sette del pomeriggio. Lei non è ancora arrivata, dunque. Non arriverà mai.
L'ombra, invece, sì.
La sua testa nera, rotonda, liscia, come quella calva di lui, si sta spostando sui primi mattoni del camino e avanza lungo la linea del confine. Le fiamme hanno un guizzo, il legno sussulta. E' l'invito della morte.
***
- Non sentirti troppo in colpa se ha deciso di farla finita.
La mano è un guanto che si indossa perfettamente sul pube di lei. La misura perfetta per l'estasi.
- Ma mi ha detto che oggi mi avrebbe atteso per l'ultima volta, fino al tramonto.
- E poi vi sareste separati, no?
Il pollice scova subito il clitoride, le dita al suo fianco pattinano sui succhi della donna.
- Ti prego ...
- Lascialo fare. Meglio per tutti. Il tuo è solo pietismo. Lo hai detto sempre che tuo marito non vale nulla.
Lei chiude gli occhi. Cerca di ricordare il compagno dei suoi ultimi vent'anni, ma già la sua immagine è sfuocata, come un'ombra sovrapposta a quella forte, decisa, dell'amante.
Apre ancora la bocca, ma è solo per un gemito.
***
L'ombra è tra le fiamme, lunga, sottile. Ma nitida.
L'ombra è lui, eppure è diversa da lui.
Dai suoi piedi al camino ci sono almeno due metri. Lui è alto un metro e sessantasette e pesa ottanta chili. L'ombra ha percorso tutta la distanza, crescendo senza peso.
Le fiamme hanno sbuffi scuri, ora, e ne abbracciano la testa, il collo, le spalle, le braccia. L'ombra si lascia accogliere in quel calore che è passione.
L'uomo ora intuisce. Si stupisce. Comprende il buio che lo ha divorato da quando ha scoperto che lei non lo ama, che se ne è andata, ormai per sempre.
L'ombra non soffre, nell'incendio trova attenzione.
E' lui, invece, a soffrire.
Ma con la sofferenza il buio si apre e si rompono i legami con l'ombra.
L'entità brucia e si lascia andare in silenzio, allungandosi ancora al fuoco.
Lui, seduto, immobile e distante dal fuoco, si contorce nella consapevolezza.
***
- Chissà cosa starà facendo.
- Se fosse coerente almeno una volta, dovrebbe essersene andato da casa. Da casa tua.
- Una nuova vita.
- Per noi.
La donna guarda il suo amante e per la prima volta lo vede davvero. Prima era solo il pretesto per terminare una storia agonizzante senza soffrire troppo. L'ennesimo uomo forte di cui ha avuto bisogno durante il matrimonio con Luciano Ombroso, scrittore di successo. Brillante, pieno di promesse. E di energia.
Quando la stella si è inabissata nelle ombre del mercato editoriale, Luciano è diventato l'ombra di se stesso. Taciturno, depresso. Debole.
Lei non vuole uomini come Luciano.
- Chi sei?
L'amante avvicina il viso al suo. Ha un neo sotto l'occhio sinistro, nemmeno ci aveva mai fatto caso.
La sua mano, che è appena uscita dai suoi orgasmi, ha un odore acido. Sgradevole.
- Tesoro - la accarezza lui, proprio con quella mano - Andrà tutto bene. Luciano ha tanti di quei soldi da mantenerti a vita. E se non lo so io, il suo editore. Beh, almeno fino al prossimo licenziamento.
Lei guarda quelle labbra straniere che sorridono, sente la carezza decisa e aspra sul viso.
E il tono delle parole, oltre il loro significato. Un tono forte. Maschio.
Veloce come un'emorragia, l’ansia la abbandona.
***
Luciano Ombroso si alza dalla sedia.
Quando si è seduto in taverna, nel mezzogiorno di questo giorno di canicola, mentre le ombre della città si allungavano in folle silenziose, non conosceva che sua moglie. Scriveva per lei. Solo per lei.
Per sentirsi realizzato nella sua approvazione.
I suoi romanzi di successo erano soprattutto la prova che la donna sarebbe rimasta per sempre.
Poi tutto si è sfaldato.
E più lei si allontanava, più i suoi personaggi perdevano forza e diventano sfuocati.
Ora, mentre l'imbrunire veste la taverna, Luciano fa i primi passi da uomo nuovo. Un uomo sofferente, solo.
Ma che non è più l'ombra della moglie.
Quando si chiude la porta alle spalle, non abbassa nemmeno lo sguardo per vedere se la sua ombra è con lui.
Sente il legno scoppiettare allegramente tra le fiamme, sempre di più, e pensa che il camino starà festeggiando un nuovo arrivato.
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