Aquila non capit muscas
E’ caduta un’aquila,
gli artigli ghermiti
di sole, il becco
affondato nell’erba.
E’ verde, ora, la terra,
nel rigoglioso sapore
della sua morte.
L’aquila ha il ventre
gonfio di cielo, le ali
aperte in un sudario
notturno.
È immobile, ora, il
mondo che al suo
sguardo volteggiava.
Non più nuvole e
venti di picchiata
lacerano orizzonti.
E’ caduta un’aquila,
con gli artigli ghermiti
di sogni e il becco
affondato nel mio
cuore.
Giovanni Sicuranza
(n. 20.04.1967 - m. 16.06.2011)
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