Sul baratro - Giovanni Sicuranza (immagine: autore Benjamin Victor ) Sul baratro l’uomo non respira. È un allenamento per prepararsi a morire. Trattieni il tempo e chiudi gli occhi. No, lasciali aperti, questi occhi feriti, e guarda, sei sulla Panoramica, c’è tutta la città, lì davanti, piccola e distante, un corpo vulnerabile. Uno sprazzo di vitalità che lo sorprende al punto da fargli abbassare le difese. Così l’aria sfonda le narici, stupra la laringe, si appropria dei polmoni. L’attimo dopo, mentre annaspa con il naso, lo sguardo torna al pulsare delle luci in fondo alla vallata. Così vulnerabile, questa città e, lo avresti mai detto, ora è la tua assassina. L’uomo prova a sorridere e le sue labbra, rigide, non ne vogliono sapere. Meglio infischiarsene di tutto e abbandonare il corpo sul bordo del baratro, lungo la linea dell'alba. Città canaglia, non riesci a digerirmi e ora mi sputi. Gli occhi cadono, seguendo le dita d'erba che dis...