Ringrazio Bianca Rita Cataldi, che, dal sito "Leggere a Colori", onora la mia opera di accostamenti narrativi e cinematografici:
http://www.leggereacolori.com/letti-e-recensiti/sponsorizzati/recensione-di-storie-da-citta-di-solitudine-e-dal-km-76-di-giovanni-sicuranza/
P.S.: il lato "negativo", individuato da Bianca Rita Cataldi, è giusto il motivo per cui Case Editrici di un certo spessore rifiutano i miei manoscritti; è proprio il motivo per cui, da "Storie da Città di Solitudine e dal Km 76", ho abbandonato gli Editori e, anche per i successivi tre romanzi, ho scelto l'auto-pubblicazione (persistendomi nelle ombre narrative).
N.B.: Il leitmotiv oltre il leitmotiv, il grande tema sicuranziano, non è la rinuncia, ma l'incapacità di accettare la rinuncia, l'ultima rinuncia, come evento naturale non solo della vita, ma dell'evoluzione della specie. Per questo la mia narrativa è placidamente tenebrosa. Grazie.
P.S.: il lato "negativo", individuato da Bianca Rita Cataldi, è giusto il motivo per cui Case Editrici di un certo spessore rifiutano i miei manoscritti; è proprio il motivo per cui, da "Storie da Città di Solitudine e dal Km 76", ho abbandonato gli Editori e, anche per i successivi tre romanzi, ho scelto l'auto-pubblicazione (persistendomi nelle ombre narrative).
N.B.: Il leitmotiv oltre il leitmotiv, il grande tema sicuranziano, non è la rinuncia, ma l'incapacità di accettare la rinuncia, l'ultima rinuncia, come evento naturale non solo della vita, ma dell'evoluzione della specie. Per questo la mia narrativa è placidamente tenebrosa. Grazie.
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