Passa ai contenuti principali

Foliage

 Foliage - Giovanni Sicuranza


Non è che Paola ha scelto di cadere così, tra un respiro e l'altro, mentre il foliage del bosco danza sulle sue floride cellule.

Non è come crede Paolo, che l'ha lasciata al margine dei castagni, sul confine norrenico del cimitero, e come ogni volta è stato il protagonista della stretta delle loro mani. 

So che mai, mai più verrai a cercarmi, ha mormorato il cucciolo di scheletro, so che non porterai più, mai più i tuoi occhi di stelle nei miei buchi neri. 

Paola non ci ha fatto caso; ti comporti come se non mi vedessi; il cuore di Paolo è un grumo atrofizzato che ancora ricorda spasmi di sofferenza. 

So che mi lasci, lo so; mai, mai più attraverserai il cimitero e mai entrerai nel bosco dopo questa notte, mai più.

Comunque non ti piacerà la nuova scuola, le ha sussurrato, infine, acido, fetido, sconfitto. 

Dopo niente. 

Succede così, le unioni si dissolvono e si vaga per altre mete; per alcuni è ancora più semplice, forse atroce, un solitario ritorno agli stessi loculi.

Paola invece è diventata camminata veloce, affanno, fragili perle di sudore tra i pendii delle tempie.

Il bosco di Magassa l'ha chiusa nella pelle gialla e rossa delle foglie d'autunno; è un corpo denso questo bosco, un immenso geronte che unisce Magassa alla stazione dei treni.

Paola ha deciso di attraversarlo in fretta, le mani strette strette alla tracolla dello zaino, di nuovo calde dopo la strana sensazione di gelo avvertita al cimitero.

E, per la prima volta, ha iniziato a correre, a correre verso la città sconosciuta. 

Questa non è la ragazza che canta alle piante, non è il batuffolo che ha attenzione per le foglie cadute.

Forse il bosco se l'è presa, si è offeso, se l'è presa, 

ha preso Paola per sempre. 

Lei è inciampata, sommersa nel foliage dell'autunno. 

Una mano ha cercato di riemergere, rosa pallido della dita tra il rosso e il giallo delle foglie. 

Una volta, due, un tremito, l'agonia di un piccolo pugno sfuocata dal dipinto vivace ed immenso del fogliame. 

Da sette anni l'autunno si è fermato nel bosco di Magassa. 

Strato dopo strato, non va più via.



(immagine: "Fall Foliage, magia dei colori autunnali" di Flaminia Giurato)

Commenti

Post popolari in questo blog

Esempio di Relazione medico legale. La Valutazione Multidimensionale dell'Anziano

Tolti i riferimenti nel rispetto della riservatezza (vi piace di più "privacy"?), riporto una mia Relazione scritta in risposta al parere negativo del Consulente Medico d'Ufficio, incaricato da un Giudice del Tribunale del Lavoro di rispondere sulla sussistenza dei requisiti per l'indennità di accompagnamento. Non cominciate a sbadigliare, non è troppo tecnica, forse persino utile per comprendere anche aspetti di interesse sulle autonomia della personza anziana (e non solo). Dott. Giovanni Sicuranza Medico Chirurgo Specialista in Medicina Legale cell.: 338-….. e-mail: giovanni_sicuranza@.... Controdeduzioni medico-legali a Relazione di Consulenza Tecnica d’Ufficio del Professore Libro de’ Libris Causa: Itala NEGATA / INPS RGL n. … Premessa. Nella Relazione Medico Legale di Consulenza Tecnica d’Ufficio, redatta il 15.08.2009 in merito alla causa in epigrafe, il professore Libro de’ Libris, incaricato come CTU dal Giudice del Tribunale ...

Afasia e disabilità. Tra clinica, riabilitazione, medicina legale.

Premessa. 1. La patologia. Il linguaggio è una capacità esclusiva della specie umana e circa 6000 sono le lingue attualmente parlate in ogni parte del mondo. Espressione del pensiero, il linguaggio è il più complesso sistema di comunicazione che assolve alla funzione della regolazione sociale ed alla elaborazione interna delle conoscenze. Tra i disturbi del linguaggio, le afasie abbracciano una molteplicità di tipologie strettamente collegate ai vari livelli di competenza linguistica compromessi (fonetico, fonemico, semantico, lessicale, sintattico e pragmatico). Gli studi sull’afasia iniziano più di un secolo fa quando l’antropologo francese Pierre Paul Broca (1824-1880) utilizza il metodo anatomo-clinico per descrivere, da un lato, le caratteristiche del disturbo del comportamento e, dall’altro, le peculiarità della patologia che ha danneggiato il sistema nervoso di un suo paziente, passato alla cronaca con il nome di “Tan”, unico suono che riusciva a pronunciare, affetto da afasi...

Alcune riflessioni sulla lesività delle armi da taglio. Entra l’altro protagonista.

Le lesioni delle armi da taglio, o punta in taglio, come in seguito meglio spiegato, sono tra quelle di più comune riscontro nei delitti contro la persona e contro la vita.  Il motivo è intuibile alla nostra osservazione quotidiana: un coltello può essere reperito molto facilmente, rispetto un’arma da fuoco, basta dare un’occhiata alla cucina. Adesso, però, vi chiedo di non farvi distrarre troppo dal luccichio delle lame casalinghe e di tornare al testo. In effetti, le lame presenti nelle abitazioni, negli uffici, etc., per quanto tagliaenti, non hanno e non dovrebbero avere la finalità di ledere o minacciare la carne, non quella umana perlomeno. Soprattutto se vivente. In questo caso, il loro uso, oltre che illecito, è improprio. Ovvero, si usa uno strumento tagliente per uno scopo che non è proprio di dello strumento stesso (con il coltello da cucina, di solito preparate una bistecca non umana, magari tagliate un pomodoro). Se lo si usa per minacciare, ferire o uccidere un essere...