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Silenzi polverosi (dalla pagina facebook "I romanzi di Giovanni Sicuranza")



[...] un noto editore, che ha frequentato la pagina e da poco, deluso, ne è uscito, ecco quanto mi scrive in privato: 

"Niente da fare, mi schiero con i Recensorum. Non discuto di qualità, ma di frasi fuori ritmo e tempo. Nemmeno una casalinga sesso-scatenata, un dominatore cinico di cui innamorarsi fino all'odio; nemmeno odori di vagina e sperma. Niente di tutto questo, oppure, se presente, nelle sue opere è sempre filtrato dalla morte. Non funziona così, Siqueranza, ci mancherebbe! 
Lo vede, o no, quali testi hanno successo? Le sfumature colorate, e non importa se si usano descrizioni piatte, importa la portata del piatto. Anche noir e gialli vanno bene, tirano soprattutto in edicola, ma stanno per essere sorpassati dall'erotismo porno-spiato; e a patto che il protagonista sia un investigatore, un poliziotto o un anatomo-patologo, a cui affezionarsi; il pubblico deve sentirsi confortato, condotto nella razionalità delle indagini; mica essere lasciato solo con i mostri del quotidiano. Invece, che razza di personaggi volatili e negativi sono i suoi? 
Non so dove crede di andare con le sue barchette di carta, Siqueranza, ma qui non ci sono porti per lei. 
Le consiglio di darsi alla sessualità patinata, al tormento tra l'orgasmo e il sentimento. Anzi, guardi, per un moto di pietà nei suoi confronti, le svelo la mia previsione: nell'espansione del mercato editoriale, sui confini sempre più sfumati tra carta, digitale, video e musica, accanto alla trama porno-erotico-lacrimosa, anche l'autore si offrirà al pubblico, in ogni modo, oltre la trama. Che il lettore sia maschio o femmina, giovane o anziano, poco importa. Si tratterà pur sempre di marketing, all inclusive; di comunicazione globale della propria opera, anche attraverso i corpi. 
Ci pensi, Siqueranza, o meglio, non ci pensi e si faccia una bella dormita. Lunga, se possibile"

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