Passa ai contenuti principali

“E’ il granello di sabbia che confonde l’occhio della mente”. Recensione su Lib(e)ro Libro

Il titolo introduce la recensione di "Storie da Città di Solitudine e dal Km 76", da pochi giorni sul portale di "Lib(e)ro libro", e sulla pagina Facebook, rispettivamente ai link:



La recensione (qui riportata in versione quasi integrale) è a cura di Katia Ciarrocchi, che ringrazio. 


Racconti di “Fine viaggio”
E’ il granello di sabbia che confonde l’occhio della mente” (Orazio nell’Amleto).

Inizio a leggere 
Storie da città di solitudine e dal Km 76 con titubanza poiché è un libro auto-pubblicato dall’autore bypassando i tradizionali filtri e canali dell’editoria classica. Self publishing che mi ha deluso in precedenza ha introdotto in me un pregiudizio che oggi son ben lieta di demolire. Giovanni Sicuranza, medico legale, in attivo diverse partecipazioni in antologie e pubblicazioni di racconti esce con il suo primo romanzo nel 2009 “Quando piove”, Edizioni Montag, mi tiene incollata al suo ultimo lavoro, Storie da città di solitudine e dal Km 76; una serie di racconti che ha come filo conduttore il “fine viaggio”, protagonisti che vivono le loro storie intrecciandosi, perché al km 76 si conoscono tutti e tutti hanno qualcosa da dire.
Le storie si dipanano attraverso la voce narrante del custode del cimitero di Solitudine, “
…solitudine del mondo esposto in ogni dettaglio, dei colori pennellati in ogni sfumatura, delle voci chiare nell’aria libera. La solitudine del mondo concreto tra il mare di nebbia”, dove Fine Viaggio “era il saluto all’illusione di una meta finalmente raggiunta”.
Il custode al termine del suo viaggio terreno, tra le dimore dei defunti del paese, ha una storia per ognuno, storie nate dai lunghi anni passati a osservare le foto sulle lapide, storie di follia, tragedie, amori sfociati nel sangue e nel dolore, quasi a voler rilevare una sorte di follia che imprigiona con la morte la vita assurda di ogni protagonista. Non ne è esente lo stesso custode che termina svelando il suo macabro segreto per troppo custodito nel silenzio.
Se Stephen King in Pet Sematary, sottolinea la non “accettazione” della morte, rendendo il protagonista talmente umano e incapace di reagire al susseguirsi degli eventi, Sicuranza in Storie da città di solitudine e dal Km 78 ci presenta la morte come liberazione dal mal del vivere: La morte svela l’assurdità di una vita spesa a rincorrere piaceri futili.

Rinvio al link di Lib(e)ro Libro per il resto. 

Commenti

Post popolari in questo blog

Esempio di Relazione medico legale. La Valutazione Multidimensionale dell'Anziano

Tolti i riferimenti nel rispetto della riservatezza (vi piace di più "privacy"?), riporto una mia Relazione scritta in risposta al parere negativo del Consulente Medico d'Ufficio, incaricato da un Giudice del Tribunale del Lavoro di rispondere sulla sussistenza dei requisiti per l'indennità di accompagnamento. Non cominciate a sbadigliare, non è troppo tecnica, forse persino utile per comprendere anche aspetti di interesse sulle autonomia della personza anziana (e non solo). Dott. Giovanni Sicuranza Medico Chirurgo Specialista in Medicina Legale cell.: 338-….. e-mail: giovanni_sicuranza@.... Controdeduzioni medico-legali a Relazione di Consulenza Tecnica d’Ufficio del Professore Libro de’ Libris Causa: Itala NEGATA / INPS RGL n. … Premessa. Nella Relazione Medico Legale di Consulenza Tecnica d’Ufficio, redatta il 15.08.2009 in merito alla causa in epigrafe, il professore Libro de’ Libris, incaricato come CTU dal Giudice del Tribunale ...

Afasia e disabilità. Tra clinica, riabilitazione, medicina legale.

Premessa. 1. La patologia. Il linguaggio è una capacità esclusiva della specie umana e circa 6000 sono le lingue attualmente parlate in ogni parte del mondo. Espressione del pensiero, il linguaggio è il più complesso sistema di comunicazione che assolve alla funzione della regolazione sociale ed alla elaborazione interna delle conoscenze. Tra i disturbi del linguaggio, le afasie abbracciano una molteplicità di tipologie strettamente collegate ai vari livelli di competenza linguistica compromessi (fonetico, fonemico, semantico, lessicale, sintattico e pragmatico). Gli studi sull’afasia iniziano più di un secolo fa quando l’antropologo francese Pierre Paul Broca (1824-1880) utilizza il metodo anatomo-clinico per descrivere, da un lato, le caratteristiche del disturbo del comportamento e, dall’altro, le peculiarità della patologia che ha danneggiato il sistema nervoso di un suo paziente, passato alla cronaca con il nome di “Tan”, unico suono che riusciva a pronunciare, affetto da afasi...

Alcune riflessioni sulla lesività delle armi da taglio. Entra l’altro protagonista.

Le lesioni delle armi da taglio, o punta in taglio, come in seguito meglio spiegato, sono tra quelle di più comune riscontro nei delitti contro la persona e contro la vita.  Il motivo è intuibile alla nostra osservazione quotidiana: un coltello può essere reperito molto facilmente, rispetto un’arma da fuoco, basta dare un’occhiata alla cucina. Adesso, però, vi chiedo di non farvi distrarre troppo dal luccichio delle lame casalinghe e di tornare al testo. In effetti, le lame presenti nelle abitazioni, negli uffici, etc., per quanto tagliaenti, non hanno e non dovrebbero avere la finalità di ledere o minacciare la carne, non quella umana perlomeno. Soprattutto se vivente. In questo caso, il loro uso, oltre che illecito, è improprio. Ovvero, si usa uno strumento tagliente per uno scopo che non è proprio di dello strumento stesso (con il coltello da cucina, di solito preparate una bistecca non umana, magari tagliate un pomodoro). Se lo si usa per minacciare, ferire o uccidere un essere...