Mani - Giovanni Sicuranza
A mani in tasca, meste in
un soprabito colore cenere, l'uomo se ne va.
La testa china sotto
pensieri densi, affannati come banchi di nebbia, nemmeno mormora addio alla
donna che piange.
Ne fa scivolare i gemiti lungo le pieghe del soprabito, fino a quando cadono, spezzati sulle mani rigide, gonfie, dentro le tasche.
Così lascia la donna, la lascia accucciata nel fango, a svuotare carne e sangue dai polsi mutilati.
Ne fa scivolare i gemiti lungo le pieghe del soprabito, fino a quando cadono, spezzati sulle mani rigide, gonfie, dentro le tasche.
Così lascia la donna, la lascia accucciata nel fango, a svuotare carne e sangue dai polsi mutilati.
[immagine: "Uomo di
spalle", acrilico di Antonio Triventi]
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