Autoritratto - Giovanni Sicuranza
Di sangue scuro, venoso, il mio vino è vecchio, antico, e riempie un cranio vuoto, sigillato nelle cavità che porterebbero vista, fiuto e parola.
Osservo un grande evento della mia vita, lo sento evolversi dentro, è caotico, darwiniano, è casuale, cresce e mi riempie.
Fuori di me, nella taverna, Ella Fitzgerald canta "In my dreams", lo fa con i fruscii di un dagherrotipo, e le mie mani, le noto, versano ancora un po' di Lombroso Nero nel teschio; un attimo, quello di un sorso, e il vino raggiunge anche le mie ossa, i pensieri barcollano, ma rimango concentrato sulla mia trasformazione. Mi vedo, tendo ad infinito, nel moltiplicarsi assetato delle mie nuove cellule tumorali.
[immagine: autoritratto di Christian Hopkins]
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