Passa ai contenuti principali

Medusalemme




Mentre proseguo il percorso involutivo, mi imbatto in piacevoli prede come la scheda editoriale di Youcanprint su "Lungo il vento". Non si tratta di una recensione, eppure, chissà, qualche lettore potrebbe persino trovarla attinente alla propria percezione. 

Oceanomorfici saluti. 





***

Lungo il vento è un romanzo che percorre tre diversi momenti storici, uniti dalla stessa ambientazione: Magnanimo, un piccolo paesino il cui nome suona come un paradosso.  I primi anni quaranta vedono protagonisti un gruppo di partigiani guidati da Federico Celesti, che durante le ultime fasi della seconda guerra mondiale, lottano per la patria, lottano per resistere. È una lotta dura e cieca la loro, che a volte punisce anche chi non ha colpe. La seconda metà degli anni sessanta invece vede protagonista il carabiniere Pasquale Losaccio, arrivato da poco a Magnanimo, si trova subito bene in quel paese che gli ricorda il sud, il suo luogo natìo. Un paese in cui riecheggia il nome di “Celesti Federico, eroe della Resistenza, di cui parlano persino i libri di storia.” Sotto il comando del maresciallo Giacomo Guerrini, Pasquale si ritroverà a indagare su tre cadaveri carbonizzati nel giro di un mese, il tutto sotto l’incombente pericolo di un terremoto. Infine arrivano i giorni d’oggi e con loro una nuova protagonista, Valentina Laghi, giovane medico legale che dopo un incidente in moto è costretta alla sedia a rotelle. A Magnanimo Valentina cerca la serenità; ben presto si renderà conto che non la troverà, ma, in compenso, fuggendo dal suo passato, conoscerà un nuovo e inquietante lato di sé stessa.
Un intreccio di storie ben costruito, dalle vicende che coinvolgono i personaggi, alla realtà storica che li circonda. Una storia che cattura il lettore e lo accompagna dolcemente, come fa il vento con le foglie d’autunno, attraverso le stagioni della trama. Una scrittura veloce che procede per immagini e un sapiente equilibrio tra storia e fantasia fanno di questo libro un’opera di rara bellezza.       

Giovanni Sicuranza, classe 1967, vive nel bolognese, dove si occupa di Medicina Legale e, nei tempi molto morti, di Narrativa. Ha al suo attivo cinque romanzi, nonché la presenza in numerose antologie, anche di rilievo editoriale. Il suo sito facebook: “I romanzi di Giovanni Sicuranza”. 







Commenti

Post popolari in questo blog

Esempio di Relazione medico legale. La Valutazione Multidimensionale dell'Anziano

Tolti i riferimenti nel rispetto della riservatezza (vi piace di più "privacy"?), riporto una mia Relazione scritta in risposta al parere negativo del Consulente Medico d'Ufficio, incaricato da un Giudice del Tribunale del Lavoro di rispondere sulla sussistenza dei requisiti per l'indennità di accompagnamento. Non cominciate a sbadigliare, non è troppo tecnica, forse persino utile per comprendere anche aspetti di interesse sulle autonomia della personza anziana (e non solo). Dott. Giovanni Sicuranza Medico Chirurgo Specialista in Medicina Legale cell.: 338-….. e-mail: giovanni_sicuranza@.... Controdeduzioni medico-legali a Relazione di Consulenza Tecnica d’Ufficio del Professore Libro de’ Libris Causa: Itala NEGATA / INPS RGL n. … Premessa. Nella Relazione Medico Legale di Consulenza Tecnica d’Ufficio, redatta il 15.08.2009 in merito alla causa in epigrafe, il professore Libro de’ Libris, incaricato come CTU dal Giudice del Tribunale ...

Afasia e disabilità. Tra clinica, riabilitazione, medicina legale.

Premessa. 1. La patologia. Il linguaggio è una capacità esclusiva della specie umana e circa 6000 sono le lingue attualmente parlate in ogni parte del mondo. Espressione del pensiero, il linguaggio è il più complesso sistema di comunicazione che assolve alla funzione della regolazione sociale ed alla elaborazione interna delle conoscenze. Tra i disturbi del linguaggio, le afasie abbracciano una molteplicità di tipologie strettamente collegate ai vari livelli di competenza linguistica compromessi (fonetico, fonemico, semantico, lessicale, sintattico e pragmatico). Gli studi sull’afasia iniziano più di un secolo fa quando l’antropologo francese Pierre Paul Broca (1824-1880) utilizza il metodo anatomo-clinico per descrivere, da un lato, le caratteristiche del disturbo del comportamento e, dall’altro, le peculiarità della patologia che ha danneggiato il sistema nervoso di un suo paziente, passato alla cronaca con il nome di “Tan”, unico suono che riusciva a pronunciare, affetto da afasi...

Alcune riflessioni sulla lesività delle armi da taglio. Entra l’altro protagonista.

Le lesioni delle armi da taglio, o punta in taglio, come in seguito meglio spiegato, sono tra quelle di più comune riscontro nei delitti contro la persona e contro la vita.  Il motivo è intuibile alla nostra osservazione quotidiana: un coltello può essere reperito molto facilmente, rispetto un’arma da fuoco, basta dare un’occhiata alla cucina. Adesso, però, vi chiedo di non farvi distrarre troppo dal luccichio delle lame casalinghe e di tornare al testo. In effetti, le lame presenti nelle abitazioni, negli uffici, etc., per quanto tagliaenti, non hanno e non dovrebbero avere la finalità di ledere o minacciare la carne, non quella umana perlomeno. Soprattutto se vivente. In questo caso, il loro uso, oltre che illecito, è improprio. Ovvero, si usa uno strumento tagliente per uno scopo che non è proprio di dello strumento stesso (con il coltello da cucina, di solito preparate una bistecca non umana, magari tagliate un pomodoro). Se lo si usa per minacciare, ferire o uccidere un essere...