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Disastrose visioni


Disastrose visioni - Giovanni Sicuranza


I protagonisti del catastrofismo cinematografico sono cloni. 
Azione, frasi, un cliché del copia-incolla sul botteghino del facile successo commerciale. Dunque, un cliché dei nostri gusti?
Lascio sospesa la domanda, la giro a voi e vado oltre. 
Dovrei andare anche al di là di questo genere, entrare nella narrativa di moda (vd. cliché del protagonista noir), ma è il mio punto di riferimento, subito dopo avere abbandonato il film "Attacco glaciale". 
Dal passato di "Quando la moglie è in vacanza" provengono quei brividi che "Attacco glaciale" vorrebbe evocare. 

I protagonisti del genere catastrofico, scrivevo. 


Specialisti in materia, cioè scienziati di vario ordine e grado, con un'inevitabile storia familiare in crisi. 
Avete notato, vero? 
Le prime inquadrature sulla catastrofe in crescendo procedono in parallelo con la conoscenza del nostro eroe di turno, quello che immancabilmente, sa già tutto - cassandramente non viene creduto - i fatti gli danno ragione - risolve ogni minaccia al pianeta. 
Su un monotono finale consolatorio.
Allo stesso tempo apprendiamo che: la storia con la moglie (moglie, mai convivente; e mai marito, l'eroe è maschio!) è in crisi - la frustrazione cresce - la catastrofe unisce - il lieto fine del mondo è catarsi che rinnova la coppia.
Questo stampino marchia ogni "quasi" fine del mondo in celluloide.  
Allora mi viene un dubbio: sarà che questi eroi portano sfiga? 
Insomma, per riunirsi alla moglie, o all'intera famiglia (i più sciagurati), non cercano soluzioni nel quotidiano. 
No, hanno bisogno di terremoti che ingoiano città, di vulcani che pietrificano popoli, di meteoriti che giocano a bowling con la Terra. 
Qualche migliaio di vite in cambio di un bacio ritrovato. Solo quando le labbra si avvicinano, siamo certi che il pianeta è salvo. 
Altrimenti, loro, e solo loro, come farebbero a vivere felici per sempre? 
Ah, quanto pagherei per vedere un film in cui la Terra viene distrutta, senza interferenze dei "so tutto io, ci penso io, ma dov'è mia moglie?"!   
Massacriamoli alla prima scena, questi eroi, deportiamone le famiglie. 
Ci risparmieremo due ore di ridondanze.


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