Rape - Giovanni Sicuranza Non inizia presto, attende discreto il mio respiro profondo, la notte del mio corpo. Dopo cerca ogni ingresso, penetra tra le gambe, nel viso, è deciso e brutale, arriva al fondo nascosto di me stessa e lì, dalle oscurità della carne, strato dopo strato, si allarga tra organi, membrane, si immerge nelle inondazioni di sangue, avanza nelle paludi emorragiche, morde brandelli tissutali che sopravvivono alle lacerazioni, mastica bulbi piliferi; infine, giunge alla cute. Il dolore è atroce, nulla risparmia del mio esistere; fitte ovunque, fiamme e lame in ogni lembo di pelle, è lui che avanza e graffia i nervi, e poi lo vedo, nei suoi tentativi di uscire, è un livido rosso furioso, l'epidermide che urla, è livido dopo livido, dove il suo corpo preme verso l'esterno, forse un gomito, la schiena, la coda, non so; la pelle mia si trasforma, non è più una barriera protettiva, ma un campo di spine, è la nostra prigione, la mia, la sua; voglio aiut...