Il profumo delle rose - Giovanni Sicuranza No, mi ascolti bene, consideri che l'ho anche sposato, mi ascolti, perché le diranno che ho voluto tanti fiori in chiesa e le candele profumate al rinfresco, quel branco di parenti ignoranti, quelle caccole ipocrite; lo sapevano tutti, tutti, quanto puzzava mio marito, che nemmeno le mosche avevano coraggio di entrarci in casa e anche subito dopo, appena morto, non ho visto un verme sopravvivere alle sue mefiti. Mica potevano ignorarlo, la sua pelle era una sintesi tra il cavolfiore e il gorgonzola dopo che li hai tenuti fuori frigo per un paio di settimane, sigillati nel cellophane, e poi apri, dico, che nemmeno un profanatore di bare economiche riuscirebbe a resistere. No, la prego, non mi faccia una domanda così banale, non è da lei, uomo arguto, che conosce il mondo, è ovvio che mio marito aveva altre qualità; ad esempio, mi faceva da servo, certo, consapevole che nessun'altra avrebbe avuto lo stomaco di abbracciarl...