Requiem racconto di Giovanni Sicuranza Tutto quel grigio afflosciato sul tavolo di mogano. Lara scuote la testa, ma, anche se non le sembra un accostamento appropriato, preferisce non avvicinarsi. L’uomo è entrato nella sua osteria all’imbrunire, inveendo contro qualcuno, ed è andato avanti così, a bestemmiare e maledire e bere vino, fino a pochi minuti prima. Ora è crollato, inerme, la massa dei capelli sul tavolo lucido, come un enorme gomitolo di polvere grigia. Lara vede solo questo. Il tavolo appena pulito e l’avventore, che lo ha insudiciato di sputi e, adesso, sicuro, con l’unto dei suoi peli. Da anni è proprietaria dell’osteria e conosce bene le tipologie di chi entra. Questo lo ha inquadrato subito. Oltre ad avercela con qualcuno, è un bevitore abituale, un “cirrotico”, come li definisce suo marito. E un trasandato, come parlano i suoi abiti rattoppati, la barba incolta, nera, più della notte, a accentuare di più il grigio pallido, lunare, della lunga capigliatura. Chi...