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Visualizzazione dei post da settembre, 2015

Io narro il pessimismo tonificante.

Io narro il pessimismo tonificante.

Inizia la morte

Inizia la morte * Lo scrittore si accorge che sta morendo quando non è ancora a metà del romanzo.  Lo comprendono prima gli occhi, che si affannano sul video, perdono lacrime, e più lo scrittore li strofina è più le lacrime scavano il viso, bruciano la carne e diventano una palude salata nelle pupille.  Dopo arrivano le mani; smarriscono l'irrequietezza sulla tastiera, le dita cadono tra le lettere, annaspano, e infine conoscono muta tregua.  Si dice che quando un romanzo è terminato, muore per l'autore e vive altre vite per ogni lettore; questo lo scrittore non sa, ma lasciare incompiuto il desiderio degli ultimi anni, non dare sepoltura ai personaggi, lo riempie di sgomento.  Lo scrittore teme di morire prima della morte del suo romanzo.  Della sua debolezza approfitta una mano, una sola, l'altra ancora in simbiosi con il mouse, si libera dall'ultima frase incompiuta e gli corre al petto.  Dov'è il tuo battito, chiede mentre sale alla gola, dov

Pluja

Piove da tre ore, piove da tre giorni, ed è un romanzo noir. Poi piove da tre mesi, gocce senza tregua, ed è una storia horror. Poi piove da tre anni e piove da tre secoli ed è una saga di fantascienza.  E ancora piove da millenni, da tre millenni lunghi, e non c'è storia da narrare, nessun uomo è presente, e una pioggia tanto dura è l'inizio della Terra  oppure la sua morte.

Meme

Chi sogna la rogna  è un topo di fogna

Cacofonia blues

Cacofonia blues  # - Giovanni Sicuranza La signora che vive accanto al mio appartamento è morta tre anni fa.  Paga il mutuo, si china sulle spese della banca e intasca la pensione INPS; alle riunioni condominiali ci va, garantisco io, unico coinquilino superstite.  E' tutto on-line, è tutto da me gestito.  Lei mi ha applaudito dove le strade piegano il palazzo, quando facevo blues accucciato tra piogge e nebbie; allora il tram 66 barrato 6 era la mia dimora, ci dormivo dentro e sotto e sopra, dipendeva dalla sorveglianza al deposito.  Ero lo straniero della chitarra, nel quartiere qualcuno si fermava persino ad ascoltarmi, e questo bastava almeno per un pasto al bar all'angolo, magari non sempre caldo, ma solito posto garantito, una seggiola a tre gambe dietro i servizi, all inclusive. Io il lavoro non so cosa significa.  I miei avi, fino ai nonni, si sono usurati di schiavitù al servizio di questa specie colonizzatrice, di queste scimmie bianche, per c

Disfattica

Ho per sempre perso un mio personaggio,  caro caro personaggio. Aveva narrato che senza le guerre mai ci sarebbero stati i progressi della medicina, mai avremmo avuto accesso alle tecnologie odierne che illudono immortalità;  mai, senza conflitti, avremmo solcato lo spazio.  E che senza la guerra, la grande guerra, mai donna avrebbe conosciuto l'emancipazione e questa nuova forma di schiavitù che è il nostro lavoro. Poi aveva narrato che senza le guerre non esisterebbero nemmeno i pacifisti.  Su questa frase è stato ucciso. Per sempre da indignati pacifisti.

BUM!

Giunge prima la materia, ignorante che sei, e la materia può specializzarsi in una funzionalità. Non “cogito ergo sum” - anche se Descartes si riferiva alla metodologia della ricerca e del dubbio - piuttosto “sum ergo cogito”; il pensiero non è entità astratta che ci possiede. Nasce prima il corpo e la funzionalità cerebrale ne è corollario; dal corpo, e dai suoi limiti percettivi, educativi, ambientali, il pensiero è condizionato. Quindi, sostanzialmente, se nutro la mente e affamo il corpo, ho compreso una sega? Sostanzialmente, per quanto il tuo dubbio sia lodevole di evoluzione.  Allora mi hai convinto, smetto di leggere tutto il giorno e mi dedico all’agricoltura! Bravo, per quanto leggere sia esercizio corporale - anche da affinare durante alcune funzioni corporali. Però, che dirti, da molti punti di vista l’agricoltura ha certo rappresentato un progresso: produce una maggiore quantità di cibo in uno spazio e in un tempo predefiniti, permette una crescita più rapida de

Prosciutti di anime

Ogni emotività e ogni sentimento per generarsi e manifestarsi necessitano della carne;  nella carne si infiammano e muoiono. (corollario: rispetto alla carne hanno sempre minore durata) "Prosciutti di anime", Genesis, versetto live (GioS)

Rape

Rape - Giovanni Sicuranza Non inizia presto, attende discreto il mio respiro profondo, la notte del mio corpo.  Dopo cerca ogni ingresso, penetra tra le gambe, nel viso, è deciso e brutale, arriva al fondo nascosto di me stessa e lì, dalle oscurità della carne, strato dopo strato, si allarga tra organi, membrane, si immerge nelle inondazioni di sangue, avanza nelle paludi emorragiche, morde brandelli tissutali che sopravvivono alle lacerazioni, mastica bulbi piliferi; infine, giunge alla cute. Il dolore è atroce, nulla risparmia del mio esistere; fitte ovunque, fiamme e lame in ogni lembo di pelle, è lui che avanza e graffia i nervi, e poi lo vedo, nei suoi tentativi di uscire, è un livido rosso furioso, l'epidermide che urla, è livido dopo livido, dove il suo corpo preme verso l'esterno, forse un gomito, la schiena, la coda, non so; la pelle mia si trasforma, non è più una barriera protettiva, ma un campo di spine, è la nostra prigione, la mia, la sua; voglio aiut