" E dunque? Uccidere i portatori di malattia o degenerazione è come uccidere batteri o virus, è un esercizio a supporto della vita. Non inganniamoci con queste accuse, capite che non si tratta di omicidio, ma di un modo per preservare la vita. Le vite sporche vengono distrutte in quanto prive di valore, di più, sono nemiche della vita stessa, devono essere allontanate brutalmente o annientate affinché non possano contagiarci. Contagiarci, ripetiamo questa parola, ascoltiamo quanta dissoluzione lascia nell'aria, e tra i pori, come la bava di una lumaca che passa. La distruzione di queste vite è dunque una mera questione di pulizia, e, signori, va intesa nel senso della salvaguardia dei precetti igienici, quei precetti convalidati dal progetto supremo della conservazione della vita. Vedete che è un compito moralmente indiscutibile. Infine è tutta qui l'uccisione dei nemici designati; sì, di tutti, intendo, siano extracomunitari, rom, ebrei, e...