Neurotopia - Giovanni Sicuranza Well, inizia, Orson Welles, Sto per spezzargli la frase, sto per dirgli che non mi chiamo Orson, nemmeno sono lontano parente di Welles, però la sua espressione non cambia, è assorta, lontana, è dispersa nel tempo e nello spazio; non parla davvero a me, cioè, parla anche a me, come parla al mondo, ed è così che rimango in silenzio, concentrato ad ascoltarlo nel tempo e nello strazio del suo monologo. Il punto, ecco, il punto è che io starei attento a definire idioti gli altri, già; e qui socchiude le palpebre canute e intanto inspira refoli di pipa, e continua solo dopo una mia deglutizione in serie da tre; il punto è che ognuno di noi pensa che gli altri siano idioti e nessuno sembra rendersi conto che, se così fosse, nessuno sarebbe salvo dall'idiozia. Well, tuffa i polmoni nella pipa e ripete, Orson Welles, Orson Welles, sussurro io in coro, come alla recita di un mantra di cui non importa conoscere il significato, e lui è un...
percorsi a singhiozzo nella landa di Neurotopia