Nel vento * E' un tondo doni, racchiuso in se stesso nel selciato dell'unica strada che porta al cimitero. Ma che fai, soffia Alessandro, un filo di voce che cade nella ferita al petto, non ti capisco. Come che faccio, sputa l'uomo, grande, grosso, le ginocchia accovacciate, i pantaloni e le mutande accovacciati, le rughe del viso anche, flesse in uno sforzo di concentrazione. Fai schifo, fai. Non è che tu sia messo meglio, ride l'uomo, un ringhio più che altro, silenziato da un lungo grugnito, cazzo, quanto è dura. Troppa carne? Gocce, catinelle, densità di sudore sono sulla fronte di lui che, non scherzare con me, ragazzino, dice, o ti faccio togliere il disturbo con un'altra coltellata. Sono protetto da lei, sai, non dovevi mangiarmi. Sì, certo, adesso taci, questa è una cagata storica. La strega verrà e di te lascerà solo brandelli. Perché non ti sdrai e aspetti di morire in silenzio, ragazzino? Credi di essere s...