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Visualizzazione dei post da novembre, 2016

Il sangue e il libro

Il sangue e il libro - Giovanni Sicuranza Non c'era solo il fiume, quell'inverno.  Spume di nebbia zittivano l'acqua, assolute, tiranne, fino a prendere le montagne sullo sfondo, fino a dissolverne la solidità vecchia di millenni, canuta di neve. Quell'inverno mi sposai sul pontile di marmo, dito teso tra i passi dei vivi e il vento dei morti.  Io c'ero, lei c'era.  Ci unimmo per sempre, la strega del fiume ed io, e fu un incontro pieno di lacrime.  Piangevano gli invitati della sposa e piangevano le donne e i bambini di Lavrange, quelli sopravvissuti all'epidemia almeno, e sospiravano, tutti, anche i miei amici, persino quella roccia di mio padre.  Il fiume si nutrì di nuova nebbia, crebbe e divenne adulto. Fu quello l'inverno in cui il romanzo "Sotto la terra qualcosa campa" ebbe inizio. *** Mentre lo scrivevo, la mia moglie, ragazza nei secoli, si nutriva di aminoacidi, ramificati come i nostri alberi vig

Natale Nero

" E' il sangue di Nostra Signora della Fossa, che non coagula e non svanisce, oceano primordiale delle nostre librerie. " (dal romanzo "Sotto la terra qualcosa campa", il libro per il migliore regalo di Buon Natale da fare al tuo antipatico vicino, a quella carogna del tuo collega, al parente da cui vuoi divorziare; ordinalo in ogni store on-line; e-book e cartaceo; e se desideri farla pagare a più persone, non dimenticare il libro appendice "Il dipinto") https://www.amazon.it/Sotto-terra-qualcosa-Giovanni-Sicuranza/dp/8892625373 https://www.ibs.it/sotto-terra-qualcosa.../e/9788892625372 http://www.hoepli.it/.../sotto-la-terra.../9788892625372.asp http://www.lafeltrinelli.it/libri/giovanni-sicuranza/sotto-terra-qualcosa-campa/9788892625372 http://www.mondadoristore.it/Sotto-la-terra-qualcosa-campa-Giovanni-Sicuranza/eai978889262537/ http://www.libreriauniversitaria.it/sotto-terra-qualcosa-campa-sicuranza/lib

Sotto la terra qualcosa campa - prove dall'evento del 17 dicembre - II

Si dice dalla Fossa che ogni storia narrata sopravvive alla morte di chi l'ha creata.

Parola

Parola - Giovanni Sicuranza Una sola parola, ripetuta in successione. parola parola parola  Piena. Assoluta. La sento arrivare fino allo stomaco, riempirlo così tanto che ogni volta il diaframma si blocca, stupito. Quando ricomincio a respirare, la parola torna. Non riesco a trovare il tempo per capire, qui, piegato sulle mie paure, chino sul suolo dipinto di feci.  Attenzione, vernice fresca, si scivola.  Nevicano escrementi dai pipistrelli appesi sopra la mia testa.  Ma non voglio protestare, sono un tipo adattabile, formamobile, e poi rischierei di svegliarli tutti, centinaia, migliaia, e di essere travolto dalle loro ali ubriache di fame e cecità.  Ora basta, silenzio, la parola torna, mi rotola dentro.  Il diaframma si inarca di paura. Tace. *** - Lascia perdere, lo abbiamo perso. - Perché?  - Perché è morto, direi. - Intendo, perché mai lo ha fatto. - Lascia perdere, ho detto, e vai a casa. Il tuo turno è finito sei ore fa e s

Sotto la terra qualcosa campa - dalle prove della rappresentazione teatrale

Si dice dalla Fossa che ogni storia narrata è il più intenso respiro di una vita passata.

Nuovo incipit

Nuovo incipit - Giovanni Sicuranza La tempesta giunse di corsa.  Scavalcò le montagne, calpestò i boschi, sguazzò nei fiumi con scarponi da bambina, e saltò dentro la valle, gravida di entusiasmo, al massimo della piloerezione.  Nel paese si bloccò, stupita, stordita,  smarrita.  Provò a scoperchiare il tetto di un ristorante, entrò nel cinema, lo sbriciolò, ansiosa.  E niente.  Non c'era luce.  Tutto, intorno, si era fatto  buio,  così nero che anche lei si spense.  Tornò da dove era venuta, le mani in tasca, la delusione in ogni sfiato di energia mentre comprendeva cosa era accaduto. Di nuovo lui. Zoppicò davanti all'unica finestra accesa, gli occhi bassi, attenta a non incontrare quelli lucidi di ispirazione dello scrittore, e, come le capitava ogni volta che attraversava l'oscurità delle sue trame, pensò di suicidarsi in una galleria del vento, tutto pur di non rileggere il solito incipit: "Era una notte buia e tempestosa".  

Come ho vissuto

Come ho vissuto - Giovanni Sicuranza Ti senti mai solo, Dog?  Io dico che più sai di vecchio e più ti fai curvo e, beh, se vuoi la mia opinione, succede perché il mondo ti diventa sempre più stretto intorno. Dog ansima, lo fa da quando me l'ha lasciato mia nipote, che era troppo impegnata per crescere ancora con lui. Mah, sorseggio il solito rosso, tutta l'uva schiacciata alla morte per la mia sete, e mi accorgo di questo culo sodo di femmina che si allarga sul vetro del calice. Allora faccio come Dog, faccio che ansimo e intanto seguo il saliscendi del culo e intanto mi aggrappo al cuore con la mano ancora sana. Non è amore, Dog, alla mia età non più; questo è il dolore di un infarto; ah, certo che sì, sembra di avere ancora il cuore infranto. pausa, breve, lo spazio appena per Dog che ansima e per me che rantolo  Va bene, amico, dico. E me ne vado così,  così come ho vissuto.

Ullisse che campa

In queste residue giornate di convalescenza, uno dei libri  che più completano e rilassano, che piacevolmente nutrono le mie sinapsi, è "Ulisse" di James Joyce. Che sia un romanzo non semplice, dall'autore voluto non semplice, è a conoscenza di molti lettori, alcuni dei quali, presumo, hanno più volte e senza successo tentato la lettura. Il mio parere è che "Ulisse" sia tanto più indigesto quanti più commenti, interpretazioni, guide di lettura sono stati scritti intorno alla trama. Suggerisco di prenderlo così, nudo, di assaporarlo frase dopo frase e comprenderlo o rifiutarlo - ognuno con la propria interpretazione e i propri stimolanti dubbi.  Se proprio non ce la fate, bene, pazienza, ci sono centinaia/migliaia di libri nello spazio di una vita - purché si viva come da aspettativa media - e qualche decina di questi, presumo, altrettanto validi e complicati. Ispirato ai tanti "bugiardini" costruiti intorno a questa pietra della narrativa