Frogger dance - Giovanni Sicuranza
L'auto di AmAlia non si muove lungo la strada.
Questa auto tozza e sporca, che entra nei vostri occhi, la strada se la divora e non conosce sazietà.
Ha incontrato ostacoli flaccidi, corpi di animali, specie varie, appena il tempo di identificarli e non c'è stata altra curiosità per AmAlia e per la sua auto che tutto annulla e nulla assorbe.
Ha il parabrezza ferito, una zampa di ungulato lo trafigge, e frattaglie di bulbi oculari sbirciano dentro, insistenti, impigliate alle rughe del vetro, forse cercano AmAlia, lei che è troppo presa per ricambiare sguardi.
Non distraete il conducente, sbuffa dentro il ruggire feroce del motore, sono in fottuto ritardo fottuto.
Il ritardo è adesso, AmAlia lo sa, pensa alla fila, la vede espandersi come un tumore che tende ad infinito, ed é con questa immagine a sudarle freddo che estende la caviglia, annulla il piede dentro l'acceleratore, ed ecco, l'auto comprende, annienta due generazioni di frogger in esodo sulle strisce.
Ah, viscide, le strisce sono pedonali, mica per le rane, sbuffa AmAlia.
Pausa. Il motore digerisce con borborigmi al metallo.
Mica sono strisce ranali, aggiunge lei, e inizia a ridere in un ritmo spezzato, a salti, come l'avanzare di rana.
Le cinque auto della polizia stradale arrancano inascoltate dietro, sempre un passo dietro, e l'elicottero è costretto a virate improvvise per stare sopra alla mangiatrice di asfalto.
Le immagini che giungo agli spettatori sono mosse, incomplete, nascoste dalle chiome rigogliose degli alberi asserragliati lungo la strada.
Ma che cazzo, si sente la voce del giornalista, nessuno li fa spostare questi curiosi in legno tarlato? E tu, dico, inquadra meglio, che perdiamo lo share!
Quando AmAlia giunge, comprende che ha solo una possibilità.
L'auto uccide la folla, esplode attraverso la vetrata della reception, percorre il corridoio fino al punto di raccolta, qui si quieta e, improvvisa, muore.
Anche AmAlia ha pochi respiri residui, riesce comunque ad allungare la mano ancora attaccata all'arto, un istante prima che la polizia le sia addosso, insomma, almeno alla parte superiore del corpo sbalzata fuori dal parabrezza.
Sorride AmAlia, soffoca nel sangue e intanto sorride.
Dalle labbra esonda un torrente rosso e vivo.
Eccola, primo piano, mira che incanto, look che speranza, è lei la prima donna europea ad avere raggiunto lo sportello "Pensione Anticipata".
Questa auto tozza e sporca, che entra nei vostri occhi, la strada se la divora e non conosce sazietà.
Ha incontrato ostacoli flaccidi, corpi di animali, specie varie, appena il tempo di identificarli e non c'è stata altra curiosità per AmAlia e per la sua auto che tutto annulla e nulla assorbe.
Ha il parabrezza ferito, una zampa di ungulato lo trafigge, e frattaglie di bulbi oculari sbirciano dentro, insistenti, impigliate alle rughe del vetro, forse cercano AmAlia, lei che è troppo presa per ricambiare sguardi.
Non distraete il conducente, sbuffa dentro il ruggire feroce del motore, sono in fottuto ritardo fottuto.
Il ritardo è adesso, AmAlia lo sa, pensa alla fila, la vede espandersi come un tumore che tende ad infinito, ed é con questa immagine a sudarle freddo che estende la caviglia, annulla il piede dentro l'acceleratore, ed ecco, l'auto comprende, annienta due generazioni di frogger in esodo sulle strisce.
Ah, viscide, le strisce sono pedonali, mica per le rane, sbuffa AmAlia.
Pausa. Il motore digerisce con borborigmi al metallo.
Mica sono strisce ranali, aggiunge lei, e inizia a ridere in un ritmo spezzato, a salti, come l'avanzare di rana.
Le cinque auto della polizia stradale arrancano inascoltate dietro, sempre un passo dietro, e l'elicottero è costretto a virate improvvise per stare sopra alla mangiatrice di asfalto.
Le immagini che giungo agli spettatori sono mosse, incomplete, nascoste dalle chiome rigogliose degli alberi asserragliati lungo la strada.
Ma che cazzo, si sente la voce del giornalista, nessuno li fa spostare questi curiosi in legno tarlato? E tu, dico, inquadra meglio, che perdiamo lo share!
Quando AmAlia giunge, comprende che ha solo una possibilità.
L'auto uccide la folla, esplode attraverso la vetrata della reception, percorre il corridoio fino al punto di raccolta, qui si quieta e, improvvisa, muore.
Anche AmAlia ha pochi respiri residui, riesce comunque ad allungare la mano ancora attaccata all'arto, un istante prima che la polizia le sia addosso, insomma, almeno alla parte superiore del corpo sbalzata fuori dal parabrezza.
Sorride AmAlia, soffoca nel sangue e intanto sorride.
Dalle labbra esonda un torrente rosso e vivo.
Eccola, primo piano, mira che incanto, look che speranza, è lei la prima donna europea ad avere raggiunto lo sportello "Pensione Anticipata".
Commenti