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Sotto la terra che si trasforma


Buongiorno. 
Ho appena preso contatti con Youcanprint-Borè srl per la correzione bozze, l'edizione, la distribuzione nelle librerie fisiche e on-line principali, secondarie e dimenticate. 
Entro settembre il romanzo "Sotto la terra qualcosa campa" assume veste professionale ed entra con dignità nelle vostre case.
L'avete invitato, vero? 

Al momento, per chi vuole, valgono sempre anteprima e  prevendita sul sito ilmiolibro.it



"Io sono la mia casa. 
Le fondamenta. Le mura. 
Sono i rivoli delle crepe cresciute negli anni, aperte in finestre da lugubri architetti. 
Io sono il buio nel silenzio, 
erto sulle paludi della memoria.
Ricordi e emozioni, arredamenti pignorati. 
La mia casa è vuota, 
io sono la mia casa.
La carne putrescente, le mie ossa giacenti.
Io sono la mia casa, 
di vita sfrattata.
***
L'alba dopo, lì dove tace l’albergo, sono i canti degli uccelli a riempire la morte. 
I colori del cielo scivolano sui tappetini di benvenuto, oltrepassano la soglia e si adagiano languidi sui corpi.
Erano uomini ed erano donne e adesso è tardi per conoscerli; nelle profondità della morte hanno nascosto la loro identità, nel rigor dei corpi sul rigido pavimento c'è l'esilio di ogni perché. 
Primo giorno di primavera, questo risveglio dei sapori e della terra e del cielo; quando il sole se ne va dietro l’Albergo dei Tre Atti, e inizia a scendere dalle montagne, i corpi distesi già si trasformano in altro, richiamo per insetti e per qualche predatore che lascia il letargo. 
E' un mormorio di vita, questo scorcio di morte; di cose che ci sono e che, quando smettono, cambiano aspetto."


Benvenuti a Lavrange, paese esumato da un cimitero, da un matrimonio di morte, da un albergo di sopravvissuti all'epidemia; Lavrange che è agonia lungo il canto di una strega triste e a volte crudele. 


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