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Neurotopia

 
Neurotopia - Giovanni Sicuranza
 
Well, inizia, Orson Welles,
Sto per spezzargli la frase, sto per dirgli che non mi chiamo Orson, nemmeno sono lontano parente di Welles, però la sua espressione non cambia, è assorta, lontana, è dispersa nel tempo e nello spazio; non parla davvero a me, cioè, parla anche a me, come parla al mondo, ed è così che rimango in silenzio, concentrato ad ascoltarlo nel tempo e nello strazio del suo monologo.
Il punto, ecco, il punto è che io starei attento a definire idioti gli altri, già; e qui socchiude le palpebre canute e intanto inspira refoli di pipa, e continua solo dopo una mia deglutizione in serie da tre; il punto è che ognuno di noi pensa che gli altri siano idioti e nessuno sembra rendersi conto che, se così fosse, nessuno sarebbe salvo dall'idiozia.
Well, tuffa i polmoni nella pipa e ripete, Orson Welles,
Orson Welles, sussurro io in coro, come alla recita di un mantra di cui non importa conoscere il significato, e lui è un sacerdote antico, che va avanti nella liturgia,
non lo siamo forse davvero, noi, tutti, degli idioti? L'evoluzione spegne la funzione di un organo, quando non è più vantaggiosa per la specie, non necessariamente elimina l'organo, e dunque il cervello rimane, ma, ecco, il punto è che nelle nostre società, così tecnologiche, così iperspecializzate, l'intelligenza non è più un requisito importante.
Ha uno scarabocchio sul viso, attaccato alle labbra, sembra lo sbuffo di un pennarello rosa, sbavato, e invece, lo capisco un ritardo dopo, sta sorridendo, tenue.
Ecco, il punto è infine questo, che è vero, siamo tutti un po' più cretini, più idioti dei nostri progenitori, forse ognuno più capace, e non sapiente, in una materia, in un settore, ma nel complesso, dico, dal punto di vista evolutivo a cosa serve essere ancora intelligenti se ne manca la necessità?
Well, si allontana con un cenno di saluto, composto, all'inglese, con la pipa penzoloni e la schiena pure, curva sotto il peso della testa e delle rughe, ed io rimango solo, qui, a condividere questo incontro sul blog e, Orson Welles, mi dico, e nello stesso momento, stupito, mi accorgo che nemmeno so chi è.
 
[immagine: Magritte: "La Trahison des Images"]
 

Commenti

Non l'ho capito, ma mi adeguo.

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