Arresti di massa - Giovanni Sicuranza
Un altro arresto, questa mattina, appena ho iniziato il turno.
Non so cosa le prende, alla città, è come se volesse dimenticarci, i miei amici, i miei familiari, gli altri.
E' successo a mia moglie, è successo tre settimane fa, è successo all'improvviso, e per questo ho cercato rifugio nella nostra casa.
Solo che casa dolce casa non c'era più; le sue, mie, le nostre intime memorie bruciano di un sole nero, il suo nome è chiuso tra sbarre irreversibili.
Alle 05.30 di oggi decido di uscire, riprendo il lavoro, tanto nulla cambia dentro e fuori i miei occhi, e gli arresti continuano, privi di garanzie, e sono decine, quartiere svuota quartiere, e c'è bisogno di professionisti come me.
La mattina si consuma presto, mezzogiorno è già bruciato, solo nelle nostre vite sudate c'è buio.
Attenti, ci dicono dalla televisione, è pericoloso, la sua firma rimane appiccata ai vostri respiri; questo, sibilano al Meteo, è un massacratore, e lo chiamerete Pie' Veloce, perché corre ovunque, colpisce chiunque; il Massacratore dei Deboli di Cuore, scriviamo noi sul sito internet dell'Ospedale.
Al Pronto Soccorso mai gli arresti sono stati così alti.
Famiglia e ancora famiglia, questi arresti cardiaci sono la nostra afa quotidiana.
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